Il sovrano Agide schiera gli spartani

Tucidide La guerra del Peloponneso libro 5 capitolo 66

τῇ δ᾽ ὑστεραίᾳ οἵ τε Ἀργεῖοι καὶ οἱ ξύμμαχοι ξυνετάξαντο, ὡς ἔμελλον μαχεῖσθαι, ἢν περιτύχωσιν· οἵ τε Λακεδαιμόνιοι ἀπὸ τοῦ ὕδατος πρὸς τὸ...

Il giorno dopo gli Argivi e gli alleati si schierarono così come avrebbero combattuto se avessero incontrato i nemici.

Gli spartani, tornando dal corso d'acqua al loro stesso accampamento presso il tempoio di Eracle, vedono i nemici a poca distanza già schierati e avanzati dal colle. Soprattutto in questa occasione e per quanto si può ricordre si spaventarono gli spartani. Infatti un breve indugio, era concesso loro per i preparativi.

Ma subito in gran fretta si misero nell'ordine solito, mentre il re Agide indicava ogni cosa secondo le loro leggi. Giacchè quando è il re che conduce, tutto è ordinato da lui e lui stesso indica ai polemarchi quello che va fatto, questi ai locaghi e questo ai pentecontieri, questi a loro volta agli enomoarchi e questi ultimi all'ernomotia.

Ed i comandanti, se i re vogliono qualcosa, vanno nello stesso ordine e procedono rapidamente perché l'esercito degli spartani tranne pochi, è costituito da comandanti di comandanti e la cura dell'azione spetta a molti

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