Antica debolezza della Grecia

Antica debolezza della Grecia versione greco Tucidide

Δηλοῖ δέ μοι καὶ τόδε τῶν παλαιῶν ἀσθένειαν οὐχ ἥκιστα· πρὸ γὰρ τῶν Τρωικῶν οὐδὲν φαίνεται πρότερον κοινῇ ἐργασαμένη ἡ Ἑλλάς· δοκεῖ δέ μοι,...

A mio parer, dimostra la debolezza degli antichi stati anche la considerazione seguente, certissima: prima dei fatti di Troia, è evidente che la Grecia non ha saputo mai riunire le proprie forze e dirigerle a un'impresa comune.

Mi pare anzi che neppure tutta possedesse ancora il nome attuale e che nell'epoca precedente ad Elleno, figlio di Deucalione, tale appellativo non esistesse nemmeno. Furono invece singole genti, sembra, e soprattutto i Pelasgi a fornire di volta in volta il proprio nome a tratti sempre più ampi del paese.

Quando crebbe nella regione di Ftia la potenza d'Elleno e dei suoi, accadeva di frequente che gli altri stati li chiamassero, bisognosi d'aiuto. Fu allora che in ognuno di questi paesi, per effetto di tali relazioni, a mio vedere, si diffuse progressivamente il nome di Elleni; ma non poté affermarsi né a lungo né sul complesso delle stirpi greche. Lo testimonia manifestamente Omero:

infatti, vissuto molto più tardi della guerra di Troia, non accomunò mai, in nessun punto della sua opera, tutti gli Elleni sotto questo nome, né lo conferì ad altri, eccettuati quelli che provennero dalla Ftiotide al seguito di Achille e che invero erano gli Elleni originari. Nei suoi versi nomina i Danai gli Argivi e gli Achei.

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