La trebbiatura del grano

Aream oportet esse in sublimiore loco, quam perflare possint venti: ...... auriga aut pondere grandi, trahitur iumentis iunctis, discutit e spicis grana.

Bisogna (è oppportuno che) che l'aia sia nel luogo più elevato, perché i venti possano spirare essere esposta al vento che sia proporzionata rispetto alla alla grandezza del terreno coltivato, preferibilmente rotonda e un po' sollevata al centro, cosicché, se piove, l'acqua non vi si fermi, ma possa scorrer giù fuori dell'aia per la strada più breve. Alcuni rafforzano l'aia con la pietra o creano anche un lastricato, affinché sia compatta.

Alcuni coprono l'aia, come avviene tra i Bagienni, poiché lì spesso scoppiano temporali. Quando l'aia è scoperta e i luoghi caldi, nei pressi di essa bisogna costruire dei pergolati dove gli uomini si riparino durante il caldo del mezzogiorno. In particolar modo è opportuno che nell'aia si mettano da parte le spighe dal campo, affinché si abbia un'ottima semenze, e dalle spighe nell'aia si estraggano i chicchi.

La quale operazione viene fatti con giumenti legati e una trebbiatrice. Ciò viene fatto con una tavola, resa ruvida da pietre o dal ferro, che, quando viene tirata da giumenti legati, dopo che vi è stato posto sopra un conducente o un grande peso, espelle i chicchi dalle spighe.

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