La città in fiamme - Latino VIRGILIO

Ipse urbem repeto et cingor fulgentibus armis. stat casus renovare omnis omnemque reverti per Troiam et rursus caput obiectare periclis....

Io ritorno in città e sono cinto di splendenti armi.
E' deciso di rinnovare ogni vicenda e ritornare per tutta
Troia ed offrire di nuovo la vita ai pericoli.


Al principio ripercorro le mura e le oscure soglie della porta
donde avevo preso il cammino e seguo a ritroso le orme
percorse nella notte e scruto con la luce (della notte):
ovunque spavento pel cuore, insieme gli stessi silenzi atterriscono.


Poi mi riporto a casa, se mai vi avesse rivolto, se mai,
il passo: v'eran penetrati i Danai e tenevano tutta la casa.
D'improvviso il fuoco vorace col vento si avvolge
ai tetti, le fiamme stravincono, la vampa infuria per l'aria.
Avanzo e rivedo il palazzo e la rocca di Priamo:
ed ormai nei vasti porticati nell'asilo di Giunone
guardie scelte Fenice ed il crudele Ulisse
curavano il bottino.

Qui da ogni parte si ammucchiano
i tesori troiani saccheggiati, bruciati i penetrali,
mense degli dei, vasi massicci d'oro e vestiario
catturato. Bambini e madri impaurite stanno attorno
in lunga fila.

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