Diodoro Siculo, Biblioteca Storica 11.91 - 11.92

Δουκέτιος δὲ διὰ τὴν ἧτταν τοῖς ὅλοις συντριβείς, καὶ τῶν στρατιωτῶν αὐτὸν τῶν μὲν καταλειπόντων, τῶν δ' ἐπιβουλευόντων, εἰς τὴν ἐσχάτην ἦλθεν ἀπόγνωσιν....

Ducezio  per la  sconfitta che l'aveva fatto a pezzi e per la defezione di alcuni suoi soldati e alle trame di altri che cospiravano contro, giunse al colmo della disperazione.

[1] Alla fine, quando capì che gli amici rimasti al suo fianco erano sul punto di mettergli le mani addosso, anticipò la loro azione e, dileguandosi durante la notte, fuggì a Siracusa'. Era ancora notte, quando raggiunse la piazza di Siracusa, dove si prostrò dinanzi agli altari, proclamandosi supplice della città, offrendo ai Siracusani la sua vita ed il territorio che era sotto il suo potere.

[2] Mentre la gente per l'eccezionalità del fatto si riversava in piazza, i magistrati convocarono l'assemblea del popolo per discutere e definire le misure  che bisognava adottare riguardo a Ducezio. [3] Alcuni di  quelli che erano soliti arringare il popolo...(CONTINUA)

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