Questa canzone, di Guglielmo d'Aquitania prima testimonianza della poesia provenzale, considerata una delle più belle poesie del medioevo, si apre con la descrizione della bellezza di un paesaggio tipicamente primaverile rinnovato: ci sono i boschi di nuovo verdi a simboleggiare l'inizio di nuova vita, gli uccelli che cantano ognuno nel linguaggio della propria specie ed il poeta trova nel vigore della natura la forza per fare un appello affinchè ognuno pensi all'oggetto del proprio desiderio.
Nella seconda strofa quasi in contrasto con la gioia della natura troviamo la sofferenza del poeta che non riceve notizie da parte della donna da lui amata, (con la quale probabilmente ha avuto un ligitio), né attraverso un messaggero né attraverso una lettera. Non ricevendo quindi segnali da parte di lei è triste e decide di non intraprendere alcuna azione finchè non arrivi da lei qualche segnale incoraggiante per risolvere la situazione e lui in questa attesa si strugge.
In questo stato d'animo d'attesa il poeta paragona l'ansia che prova ad un ramo di un biancospino che essendo fragile trema nel gelo della notte e che smetterà di tremare solo quando ci sarà il calore del sole, proprio come lui smetterà di tremare d'ansia quando avrà notizie dell'amata.
Nella terza strofa il poeta si lascia andare ai ricordi. Si era già verificata in passato una circostanza analoga alla quale seguì poi una riappacificazione sigillata dal dono da parte di lei del suo anello ed il ricordo svanisce con l'immagine delle mani di lui sotto il mantello di lei. Questo ricordo lo fa ben sperare nel fatto che la situazione possa risolversi di nuovo e quindi prega Dio che possa vivere fino al giorno in cui questo accadrà.
Nella quinta ed ultima strofa il poeta afferma di non prestare ascolto alle chiacchiere dei maldicenti che potrebbero separarlo dal suo amore perchè lui e la sua dama si amano sul serio e concretamente e quindi nessuna diceria potrà mai separarli.
Ciao spero di esserti stato utile