Il re Alessandro, essendo in procinto di distruggere Lampsaco, si avvicinava alla città con le proprie milizie. il proprio ingegno impetuoso era conosciuto dal Filosofo Anassimene, perchè costui era stato il precettore del re quando Alessandro era stato adolescente, ma sperava che avrebbe persuaso il re per il rispetto verso il maestro, pertanto uscì da solo dalla città e si diressed al re affinchè l'animo di costui si smuovesse dal sovvertimento della città. ma il re avendo osservato l'uomo che giungeva da lui, giurò a gran voce: "io non ho intenzione di esaudire alcun desiderio di Anassimene".
Ma la scaltrezza del filosofo fu tale da pregare il re che Lampsaco fosse distrutta da lui stesso.
Dato che le parole del re non poterono esser compiute, la città non venne distrutta da Alessandro che agiva malvolentieri. (by Maria D.)