da tutor geppetto » 25 ago 2020, 14:33
Nell’esercito di Cesare c’erano due validissimi soldati affamati di gloria di cui uno aveva nome Voreno, l’altro Pullone, i quali erano sempre in baruffa tra loro e si contendevano la gloria. Mentre i Galli assediano l’accampamento dei Romani Pullone prima di tutti gridava così a gran voce: «Ebbene, Voreno, marciamo contro i nemici e subito si mostrerà chi di noi due sia superiore per valore e coraggio». Dopo che aveva detto queste parole, egli stesso avanza per primo e nemmeno Voreno si fermò nell’accampamento perché temeva il giudizio del comandante e dei commilitoni, Pullone per primo scagliò contro un nemico il suo dardo con la cui violenza ne trafisse il petto. Poiché tutti i Galli fecero assalto contro di lui, egli fu in grande pericolo, ma nessun aiuto dai suoi commilitoni, che erano lontano, poteva aspettarsi. Allora Voreno dimenticò tutte le baruffe che aveva avuto col rivale: egli stesso, con estrema forza fece impeto contro i nemici e riportò incolume nell’accampamento il commilitone.