Ulisse e i suoi compagni sorpresi da Polifemo nella sua grotta, erano stati richiusi in quel luogo e - orribile a vedersi! - alcuni di loro venivano divorati vivi dal mostro. Allora vedendo tanta ferocia e tanta crudeltà alla quale non aveva potuto resistere, Ulisse escogitò un inganno. Al mostro che chiedeva il suo nome rispose: "Il mio nome è nessuno" [dativo di possesso]. Dopo il vino, che aveva con se, lo donò a Polifemo che mentre lo accettava volentieri promise a lui un altro dono: "Ti divorerò per ultimo". Quando il mostro, vinto dal vino, era stato domato da un sonno profondo, Ulisse con i suoi compagni bruciò con un tronco ardente il suo occhio....
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