Giulio cesare, nell’ottenere il favore della plebe e nel darsi da fare per ottenere onori, dissipò il patrimonio.
Con queste macchinazioni raggiunse il consolato, e datogli come collega Marco Bibulo, a costui non piacevano le decisioni di Cesare.
Iniziata la magistratura Cesare propose una legge agraria, questa consisteva nel dividere l’agro pubblico tra i cittadini bisognosi: il senato essendo contrario a tale legge, Cesare sottopose la questione al popolo.
Il collega Bibulo giunse nel foro, per opporsi al portare avanti la legge; ma la sedizione fu tanto agitata, che un cesto pieno di sterco fu sparso sul capo del console.