Il lavoro dei contadini e quello degli artigiani

Messaggioda Benedetto » 25 giu 2009, 13:08

E' una versione che è presente su Kata logon e s'intitolo "Il lavoro dei contadini e quello degli artigiani" di Senofonte, tratta dall'Economico. Ma io stavo cercando una versione che sul sito dice che è presente ma non la riesco a trovare... :?: grazieate

Benedetto

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Messaggioda Benedetto » 25 giu 2009, 13:10

Se mi potreste trovare la versione dell'Economico, ve ne sarei gratissimo!!!! ok2 :mrgreen:

Benedetto

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Messaggioda giada » 25 giu 2009, 13:12

guarda il passo della tua versione sicuramente è questo

non so da dove comincia ma è questo (anzi mi fai sapere da dove comincia?)


Senofonte, Economico VI, 4-10

E dunque, disse Socrate, ci è parso vero che “amministrazione” (oikonomía) sia il nome di una scienza, questa scienza ci è parsa quella con cui gli uomini possono ingrandire la casa, e “casa” ci è parsa la stessa cosa di tutto ciò che uno ha, e “ciò che si ha” abbiamo detto che è ciò che è utile ad ognuno per vivere, ed abbiamo trovato che “utile” è ciò che si sa usare. Non ci è sembrato assolutamente possibile acquisire tutte le conoscenze, e, d’accordo con le poleis, nella nostra analisi abbiamo scartato le cosiddette arti “manuali” per la ragione che sembrano logorare il corpo e indebolire lo spirito.

La prova più chiara di ciò, abbiamo detto, si ha nel caso in cui il nemico invada il territorio: se uno radunasse separatamente gli agricoltori e gli artigiani e gli chiedesse separatamente se volessero difendere il territorio oppure lasciare i campi e restare di guardia alle mura, ci è sembrato probabile che, in questo caso, coloro i contadini voterebbero per difendere i loro campi, e gli artigiani sarebbero per non combattere ma, per come sono stati educati, per restare comodamente seduti senza correre pericolo alcuno. Abbiamo valutato che per un uomo nobile l’attività e la sapienza migliore è l’agricoltura, da cui gli uomini sostentamento per la vita. Infatti, quest’attività pare essere la più facile da imparare, la migliore da mettere in pratica piacevolmente, quella che rende il corpo più bello e più forte, che lascia allo spirito la più grande serenità per dedicarsi agli amici ed alla città. Oltre a ciò ci è parso che l’agricoltura aiuti a essere coraggiosi, dato che, per coloro che se ne occupano, fa spuntare e nutre i mezzi di sussistenza al di fuori delle mura, Per questi motivi questo modo di guadagnarsi la vita è assai onorevole nelle città, perché, a quanto pare, procura alla comunità cittadini migliori e più devoti.

giada

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