Omnia mala exempla ex rebus bonis orta sunt. Sed ubi imperium ad ignaros eius aut minus bonos pervenit, novum illud exemplum ab dignis et idoneis ad indignos et non idoneos transfertur. Lacedaemonii devictis Atheniensibus triginta viros inposuere, qui rem publicam eorum tractarent. Ii primo coepere pessumum quemque et omnibus invisum indemnatum necare: ea populus laetari et merito dicere fieri. Post, ubi paulatim licentia crevit, iuxta bonos et malos lubidinose interficere, ceteros metu terrere: ita civitas servitute oppressa stultae laetitiae gravis poenas dedit. Nostra memoria victor Sulla cum Damasippum et alios eius modi, qui malo rei publicae creverant, iugulari iussit, quis non factum eius laudabat? Homines scelestos et factiosos, qui seditionibus rem publicam exagitaverant, merito necatos aiebant. Sed ea res magnae initium cladis fuit. Nam uti quisque domum aut villam, postremo vas aut vestimentum alicuius concupiverat, dabat operam, ut is in proscriptorum numero esset. Ita illi, quibus Damasippi mors laetitiae fuerat, paulo post ipsi trahebantur neque prius finis iugulandi fuit, quam Sulla omnis suos divitiis explevit.
Tutti i cattivi esempi (gli abusi) sono nati da buone misure. Ma quando il potere pervenne agli ignari di esso, o a disonesti, quell'abuso straordinario, da colpevoli che lo meritavano, si applica a innocenti che non lo meritano. Gli Spartani, vinti gli Ateniesi, imposero trenta uomini per governare la loro repubblica. Costoro dapprima cominciarono a mandare a morte senza processo i peggiori criminali invisi a tutti: e il popolo a rallegrarsi di ciò, e che era giustamente accaduto. Poi, quando a poco a poco l'arbitrio crebbe, ecco costoro uccidere indiscriminatamente i buoni e i cattivi a loro capriccio, e a terrorizzare tutti gli altri. Così la città, oppressa dalla servitù, pagò gravi pene per una stolta letizia. In giorni che ricordiamo, quando Silla vincitore fece sgozzare Damasippo e altri della stessa marmaglia che erano cresciuti per la sventura della repubblica, chi non lodava il suo operato? Dicevano giustamente soppressi dei criminali e dei faziosi, che avevano turbato la repubblica con la sedizione. Ma tale fatto fu l'inizio di una grande strage. Infatti, appena qualcuno bramava un palazzo, una villa, insomma addirittura un vaso o il vestito di un altro, si adoprava a farlo risultare nella lista dei proscritti. Così coloro per i quali la morte di Damasippo era stata una gioia, poco dopo venivano trascinati essi stessi al supplizio; né si smise di sgozzare prima che Silla colmasse tutti i suoi di ricchezze.