ne ho con questo titolo controlla quale è la tua e fammi sapere
Χελών και λαγός τώ δρομω εριζων . Ο λαγως έλεγε την Χελωνην σκολαιαν είναι και εν αμιλλη ισχυράν μή είναι ώστε προτευειν ,δε χελώνη τώ αγωνίζεσθαι υπεκουε. Πρώτον μεν εβουλευόντο περί της ημέρας και του τόπου της αμιλλης είτα δ ' απελλασσόντο . Ο μεν λαγώς δια την εν τώ ρεχειν αρετεν ημελεε του δρόμου και παρά τη άδω εκαθευδεν , ε δε χελώνη εβαδυνεν , αλλά συνεχώς εβαδιζεvουτώς υπερέβαινε τον λαγών και εις τώ βραβειον της vικης ηρχετο .Ο μύθος σημαίνει ότι ο πόνος και ε καρτερία πολλάκις της vικης τυγχαβουσι.
Una tartaruga e una lepre gareggiavano nella corsa. La lepre diceva che la tartaruga era lenta e che non era forte nella gara al punto da arrivare per prima, la tartaruga rispondeva con il gareggiare. Per prima cosa decisero riguardo al giorno e e al luogo della gara poi si allontanarono. La lepre per la sua abilità nel correre non si curava della corsa e si riposava, mentre la tartaruga camminava ininterrottamente, superava la lepre e raggiungeva il traguardo della vittoria. La favola indica che la fatica e la forza spesso ottengono la vittoria.
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Un giorno la lepre si vantava con gli altri animali: "Nessuno può battermi in velocità. Sfido chiunque a correre come me". La tartaruga, con la sua solita calma, disse: "Io accetto la sfida". La lepre scoppiò in una risata e la tartaruga replicò: "Non vantarti prima di aver vinto. Accetti la gara?". E così fu stabilito un percorso e dato il via. La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva, tanto era già lontana. Poi si fermò e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara. La tartaruga sorridendo disse: "Non serve correre, bisogna partire per tempo".
[center]LA TARTARUGA E LA LEPRE DAL LIBRO ELLENISTI NUOVA EDIZIONE[/center]-----------
Una tartaruga e una lepre continuavano a far discussioni sulla loro velocità. Finalmente, fissarono un giorno e un punto di partenza e presero il via. La lepre, data la sua naturale velocità, non si preoccupò della cosa: si buttò giù sul ciglio della strada e si addormentò. La tartaruga, invece, consapevole della sua lentezza, non cessò di correre, e così, passando avanti alla lepre che dormiva, raggiunse il premio della vittoria.
La favola mostra che spesso con l’applicazione si ottiene più che con i doni naturali non coltivati.
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La lepre un giorno si vantava con gli altri animali: "Nessuno può battermi in velocità" diceva. "Sfido chiunque a correre come me." La tartaruga, con la sua solita calma, disse: "Accetto la sfida." "Questa è buona!" esclamò la lepre; e scoppiò a ridere. "Non vantarti prima di aver vinto" replicò la tartaruga. "Vuoi fare questa gara?" Così fu stabilito un percorso e dato il via.
La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere a gara.
La tartaruga sorridendo disse:
"Non serve correre, bisogna partire in tempo."