da *Yole* » 23 mar 2011, 16:43
Cneo Pompeo aveva concentrato in sé il totale dominio di tutto il mondo e era ritenuto dovunque superiore ad un normale cittadino. Dopo due anni (di consolato), poiché i pirati terrorizzavano il mondo con le modalità di una guerra, non come semplici predatori, e avevano saccheggiato alcune città d'Italia addirittura con le flotte, non con incursioni furtive, il tribuno Aulo Gabinio propose una legge per la quale Cneo Pompeo fosse mandato ad annientarli e gli fosse conferito un potere uguale a quello dei proconsoli in tutte le provincie fino a cinquanta miglia di distanza dal mare. Siccome con questo senatoconsulto veniva conferito ad un solo uomo il potere su quasi tutte le terre, Quinto Catulo, uomo pieno di prestigio, dopo che, avendo parlato contro la legge, ebbe detto nell'assemblea che sicuramente Cneo Pompeo era un uomo molto rispettabile, ma che non si doveva attribuire troppo potere, e addirittura tutti i poteri, ad un solo uomo, ed ebbe aggiunto con la massima saggezza: " Se gli dovesse succedere qualcosa, chi metteremo al posto suo?", tutta l'assemblea gridò: " Te, Quinto Catulo". Allora egli, sconfitto dal consenso unanime (nei confronti di Pompeo) e da così onorevole testimonianza dei concittadini, abbandonò l'assemblea, con l'animo sconvolto dalla vergogna.