Scontro decisivo tra macedoni e persiani versione Giustino

Messaggioda alessia d'amico » 16 mar 2010, 14:26

ALLORA PER LA VERSIONE DI LATINO "SCONTRO DECISIVO TRA MACEDONI E PERSIANI" DI GIUSTINO
INIZIO
post haec proelium committitur.Macedones in ferrum cum contemptu..
FINE
,iugum servitutis acceperint


GRAZIEEEE, grazieate

alessia d'amico

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Messaggioda giada » 16 mar 2010, 14:36

Post haec proelium committitur. Macedones in ferrum cum contemptu totiens a se victi hostis ruebant: contra Persae mori quam vinci praeoptabant. Raro in ullo proelio tantum sanguinis fusum est. Darius cum vinci suos videret, mori et ipse voluit, sed a proximis fugere conpulsus est. Suadentibus deinde quibusdam, ut pons Cydni fluminis ad iter hostium inpediendum intercideretur, non ita se saluti suae velle consultum ait, ut tot milia sociorum hosti obiciat. Alexander autem periculosissima quaeque adgrediebatur, et ubi confertissimos hostes acerrime pugnare conspexisset, eo se semper inmergebat periculaque sua esse, non militis volebat. Hoc proelio Asiae imperium rapuit; cuius tanta felicitas fuit, ut post hoc nemo rebellare ausus sit patienterque Persae post imperium tot annorum iugum servitutis acceperint.

Scoppia, dunque, la battaglia. I Macedoni si gettavano nello scontro , mostrando disprezzo del nemico tante volte sconfitto: i Persiani, dal canto loro, preferivano morire piuttosto che soccombere. Rare volte, in un combattimento, si è versato tanto sangue.
Dario, vedendo i propri soccombere, volle andare anch'egli incontro alla morte, ma venne convinto dai fedelissimi a fuggire. Quando taluni gli consigliarono di sbarrare il ponte del fiume Cidno, allo scopo d'impedire il transito dei nemici, egli rispose di non voler salvarsi la pelle lasciando migliaia di commilitoni in balia al nemico (lett. non voler badare alla propria salvezza in modo tale che). Alessandro, invece, si gettava nella mischia, e laddove vedeva a schiera nemica più serrata e più combattiva (lett. i nemici serratissimi combattere in modo acerrimo), sempre si fiondava, volendosi personalmente esporre ai pericoli, sottraendo ad essi i (propri) soldati (lett. e volendo che i pericoli fossero per sè, non) Grazie a(lla vittoria conseguita in) tale scontro, Alessandro conquistò l'impero d'Asia: tale fu il suo trionfo che, (anche) in seguito, nessuno osò ribellarsi e i Persiani, con rassegnata accondiscendenza, accettarono il giogo della servitù dopo un predominio di tanti anni.
(Alessandro) espugna anche Persepoli, capitale del regno Persiano, città per molti anni illustre e piena del bottino (ricavato dalla conquista) del mondo intero, (bottino) che si mostrò (ai Macedoni) alla sua caduta.

giada

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