Parole di Scipione ai soldati prima della battaglia Ticino

Messaggioda Ematofago » 3 mag 2010, 15:21

Ciao a tutti mi servirebbe una versione di Livio chiamata Parole di Scipione ai soldati prima della battaglia del Ticino presa dal libro contexere verba2 inizia con "vos ego, milites, non eo solum animo,....
E finisce con "sed identidem hoc animo reputet nostras nunc intueri manus senatus popolusque romanum."

Ematofago

Utente GOLD
Utente GOLD
 
Risposte:

Messaggioda giada » 3 mag 2010, 15:30

Itaque vos ego, milites, non eo solum animo quo aduersus alios hostes soletis, pugnare uelim, sed cum indignatione quadam atque ira, uelut si seruos uideatis uestros arma repente contra uos ferentes. Licuit ad Erycem clausos ultimo supplicio humanorum, fame interficere; licuit uictricem classem in Africam traicere atque intra paucos dies sine ullo certamine Carthaginem delere; ueniam dedimus precantibus, emisimus ex obsidione, pacem cum uictis fecimus, tutelae deinde nostrae duximus, cum Africo bello urgerentur. Pro his impertitis furiosum iuuenem sequentes oppugnatum patriam nostram ueniunt. Atque utinam pro decore tantum hoc uobis et non pro salute esset certamen. Non de possessione Siciliae ac Sardiniae, de quibus quondam agebatur, sed pro Italia uobis est pugnandum. Nec est alius ab tergo exercitus qui, nisi nos uincimus, hosti obsistat, nec Alpes aliae sunt, quas dum superant, comparari noua possint praesidia; hic est obstandum, milites, uelut si ante Romana moenia pugnemus. Unusquisque se non corpus suum sed coniugem ac liberos paruos armis protegere putet; nec domesticas solum agitet curas sed identidem hoc animo reputet nostras nunc intueri manus senatum populumque Romanum:

E dunque, soldati, io vorrei che combatteste con un animo un po' diverso da quello con cui siete soliti affrontare gli altri nemici; dovete metterci sdegno e rancore, come se vedeste i vostri schiavi impugnare all'improvviso le armi contro di voi. Noi potevamo lasciar morire i Cartaginesi rinchiusi in Erice con il peggior supplizio umano, la fame; potevamo portare la nostra flotta vittoriosa in Africa e distruggere in pochi giorni Cartagine senza trovare alcune resistenza; ma ci hanno chiesto grazia e gliela abbiamo concessa, li abbiamo lasciati uscire dall'assedio, abbiamo fatto la pace con gli sconfitti, li considerammo sotto la nostra protezione mentre la guerra d'Africa li travagliava duramente. In cambio di questi benefici vengono ad assaltare la nostra patria al seguito di un giovane pazzo! E magari voi doveste combattere soltanto per l'onore e non per la salvezza! Qui non è in discussione il possesso della Sicilia e della Sardegna, per cui un tempo avete combattuto, qui si tratta di scendere in campo per difendere l'Italia: la realtà è che non abbiamo un altro esercito alle spalle che possa opporsi al nemico se noi non dovessimo risultare vincitori; né vi sono altre Alpi che consentano, nel tempo che ci si impiega a superarle, di allestire nuovi eserciti. Qui si deve resistere, soldati, esattamente come se stessimo combattendo sotto le mura di Roma. Ciascuno di voi non pensi di proteggere con le armi la sua persona, ma sua moglie e i suoi figlio letti. Ciascuno di voi pensi non solo alla sua casa, ma consideri con forza nel suo animo che in questo momento il senato e il popolo romano stanno guardando alle nostre mani.

giada

Site Admin
Site Admin
 

Messaggioda Ematofago » 3 mag 2010, 15:32

grazie

Ematofago

Utente GOLD
Utente GOLD
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-30 12:41:36 - flow version _RPTC_G1.3