Successi dei Romani in Gallia Cisalpina

Messaggioda elenarossi00 » 13 set 2010, 8:44

vertendi iter pagina 292 numero 437
Minucius consul primo effusis populationibus peragravĕrat fines Boiorum, deinde, ut relictis Insubribus ad sua tuenda recepĕrant sese, castris se tenuit acie dimicandum cum hoste ratus. Nec Boi detrectassent pugnam, ni (= nisi) fama Insūbres victos allata animos fregisset; itaque relicto duce castrisque dissipati per vicos sua quisque ut defendĕrent, rationem gerendi belli hosti mutarunt. Omissa enim spe per unam dimicationem rei decernendae rursus populari agros et urĕre tecta vicos que expugnare coepit. Per eosdem dies Clastidium incensum. Inde in Ligustinos Ilvates, qui soli non parebant, legiones ductae. Ea quoque gens ut Insūbres acie victos (esse), Boios ita ut temptare spem certaminis non audērent terrĭtos (esse) audivit, in dicionem venit. Litterae consulum amborum de rebus in Gallia prospere gestis sub idem tempus Romam allatae. M. Sergius praetor urbanus in senatu eas, deinde ex auctoritate patrum ad populum recitavit; supplicatio in quadriduum decreta. DA LIVIO

elenarossi00

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Messaggioda giada » 13 set 2010, 9:41

Il console Minucio aveva dapprima percorso il paese dei Boi largamente devastandolo; indi, siccome gli Insubri abbandonati si erano ritirati nell'interno a difendere le cose proprie, egli si tenne nel suo campo, pensando che si sarebbe arrivati alla battaglia campale. Né i Boi avrebbero evitato la battaglia se la notizia della rotta degli Insubri non li avesse del tutto scoraggiati; e così, abbandonato e campo, e comandante, dispersi per le borgate a difendere ognuno da sé le cose sue, fecero che il nemico cambiassero il modo della guerra. Lasciata pertanto la speranza di risolvere la cosa con un solo scontro, cominciò nuovamente a devastare il paese, bruciare le case ed invadere le borgate. In quei giorni stessi Clastidio fu dato alle fiamme. Di là le legioni furono condotte contro i Liguri llvati, che erano i soli che non ubbidivano. Anche questa nazione, come ebbero saputo che gli Insubri erano stati vinti, e i Boi atterriti a tal punto che ebbero paura a cimentarsi in un fatto d'armi, si sottomise. Vennero lettere in quel tempo dei consoli a Roma con la notizia delle cose fatte prosperamente nella Gallia. Il pretore urbano Marco Sergio le lesse in senato poi, per ordine dei Padri, al popolo; i decretarono pubbliche preci per quattro giorni.

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Messaggioda giada » 16 lug 2016, 7:34

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