VERSIONE SALLUSTIO fine di un congiurato

libro " in pratica e in teoria" versione pag.25 n° 13......FINE DI UN CONGIURATO...Sallustio


Postquam senatus in sententiam Catonis discessit, consul optimum factu ratus noctem, quae instabat, antecapere ne quid eo spatio novaretur, tresviros quae ad supplicium postulabantur parare iubet. Ipse, praesidiis dispositis, Lentulum in carcerem deducit; idem fit ceteris per praetores. Est in carcere locus, quod Tullianum appellatur, circiter duodecim pedes humi depressus. Eum muniunt undique parietes atque insuper camera, lapideis fornicibus iuncta; sed incultu (squallore), tenebris, odore, foeda atque terribilis eius facies est. In eum locum postquam demissus est Lentulus, vindices rerum capitalium, quibus praeceptum erat, laqueo gulam fregere (= fregerunt). Ita ille patricius, ex gente clarissima Corneliorum, qui consulare imperium Romae habuerat, dignum moribus factisque suis exitium vitae invenit.


Dopo che il senato aderì al parere di CAtone, il console comandò di preparare la condanna a morte ai triumviri. Egli stesso, dopo che furono disposto i posti di guardia, conduce Lentulo in carcere; la stessa cosa succede per i pretori. Nel carcere c'è un luogo che è chiamato Tulliano, profonfo all'incirca 12 piedi di terra;lo circondano da ogni parte delle pareti, e al di sopra una soffittà a volta congiunta da archi di pietra; ma per lo squallore, per l'oscurità, per la puzza è un luogo brutto e ripugnante. Dopo che Lentulo fu fatto scendere in quel luogo gli esecutori delle condanne capitali lo strozzarono. Così quel patrizio della più celebre famiglia dei Corneli, che aveva il potere consolare a Roma, ottenne una morte degna dei suoi comportamenti e azioni