Post Carthaginem vinci neminem puduit. Secutae sunt statim Africam gentes, Macedonia, Graecia, Syria ceteraque omnia quodam quasi aestu et torrente fortunae, sed primi omnium Macedones, adfectator quondam imperii populus. Itaque quamvis tum Philippus regno praesideret, Romani tamen dimicare sibi cum rege Alexandro videbantur. - Macedonium bellum nomine amplius quam spectatione gentis fuit. Causa coepit a foedere Philippi, quo res iam pridem dominantem in Italia Hannibalem sibi socium iunxerat; postea crevit inplorantibus Athenis auxilium contra regis iniurias, cum ille ultra vis victoriae in templa et aras et sepulchra ipsa saeviret. Placuit senatui opem tantis ferre supplicibus. Quippe iam gentium reges, duces, populi nationes praesidia sibi ab hac urbe repetebant. Primum igitur Laevino consule populus Romanus Ionium mare ingressus, tota Graeciae litora veluti triumphanti classe peragravit. Spolia quippe Siciliae, Sardiniae, Hispaniae Africae praeferebat, et manifestam victoriam nata in praetoria puppi laurus pollicebatur.
Dopo Cartagine non fu più vergogna per nessuno essere vinto. Subito dopo vennero le genti dell'Africa, la Macedonia, la Grecia, la Siria e tutte le altre quasi per un vortice e un torrente della fortuna: ma primi fra tutti i Macedoni, popolo che una volta aveva preteso il dominio del mondo. La guerra macedonica fu più famosa per il nome che per l'importanza di quel popolo. Pretesto iniziale fu il patto di Filippo, con cui quel re aveva stretto alleanza con Annibale, che già da tempo spadroneggiava in Italia: po crebbe perché Atene implorava aiuto contro le violenze del re, che, ben oltre i diritti di un vincitore, si sfogava contro i templi e gli altari e perfino contro le tombe. Il senato decise di protara aiuto e supplici così importanti. Sembrò opportuno al senato di recare aiuto a tante suppliche Poichè già i re, i popoli, le nazioni, facevano risalire gli aiuti alla nostra città. E così sotto il proconsolato di Levino, per la prima volta il Popolo Romano entrò nel mar Ionio, costeggiò l'intera Grecia con una flotta come in trionfo. infatti, ostentava trofei della Sicilia, della Sardegna, della Spagna, dell'Africa; un lauro, spuntato sulla poppa pretoria, presagiva sicura vittoria