da giada » 23 feb 2011, 15:26
Ulixes, in patriam rediens, callide dolum adhibuit ut insulam Sirenum transgrederetur, quae maleficis cantibus nautas pellicientes ex navibus in undas demergebant. Nam, comitum auribus cera obturatis, ipse, ad malum navis alligatus, sine damno suaviter canentes audivit. Denique, per multa aequora vectus multosque labores perpessus, omnibus comitibus in naufragio perditis, solus in patriam revertit. Sed domus eius ad improbis Procis tenebatur, qui regnum eius occupaverant et, Penelopae nuptias adfectantes, eius rem familiarem dissipabant
Ulisse, tornando in patria, architettò astutamente un inganno per oltrepassare l'isola delle Sirene, che, adescando con malefici canti i marinai dalle navi li facevano annegare nelle onde. Infatti, otturate le orecchie dei compagni con la cera, egli stesso, legato all'albero della nave, ascoltò senza danno mentre cantavano soavemente. Infine, condotto per molti mari e sopportate molte fatiche, dopo aver perso tutti i compagni nel naufragio, tornò da solo in patria. Ma la sua casa veniva occupata dai malvagi proci, che avevano occupato anche il suo regno (e che) affrettavano le nozze di Penelope, dissipavano i beni familiari (rem familiarem)