versione di seneca INQUIETUDINE DELL'ANIMO UMANO

Messaggioda muse817 » 22 mar 2011, 14:52

Mi servirebbe questa versione: Inquietudine dell'animo umano di senecan dalla "consolatio ad Helviam matrem" paragrafo 6.
INIZIO: invenio qui dicant inesse naturalem quandam irrationem animis communtandi sedes et transferendi domicilia... FINE: perpetua eius agitatio et aliunde alio commigratio est.
Grazie!!!!

muse817

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Messaggioda giada » 22 mar 2011, 15:17

nvenio qui dicant inesse naturalem quandam inritationem animis commutandi sedes et transferendi domicilia; mobilis enim et inquieta homini mens data est, nusquam se tenet, spargitur, et cogitationes suas in omnia nota atque ignota dimittit, vaga et quietis inpatiens et novitate rerum laetissima.
Quod non miraberis, si primam eius originem aspexeris: non est ex terreno et gravi concreta corpore, ex illo caelesti spiritu descendit; caelestium autem natura semper in motu est, fugit et velocissimo cursu agitur. Aspice sidera mundum inlustrantia: nullum eorum perstat. <Sol> labitur adsidue et locum ex loco mutat et, quamvis cum universo vertatur, in contrarium nihilo minus ipsi mundo refertur, per omnis signorum partes discurrit, numquam resistit; perpetua eius agitatio et aliunde alio commigratio est.

Io so che alcuni sostengono che il cambiar residenza e trasferire il proprio domicilio è un naturale bisogno dell'animo; l'uomo, infatti, ha un'indole mutevole e inquieta, non sta mai fermo, va di qua e di là, rivolge i suoi pensieri a tutto ciò che è ignoto e noto, è incostante, insofferente della quiete e sempre lieto di ogni novità. Non ti meraviglierai di questo se prenderai in considerazione la sua origine prima. Essa non è composta di materia terrena e pesante, ma discende dallo stesso spirito celeste e la natura dei corpi celesti sta nel continuo movimento: essi sono sempre in fuga, sempre in corsa vertiginosa. Guarda le stelle che illuminano il mondo: nessuna di esse è ferma. Il sole si sposta continuamente e passa da un luogo a un altro e, benché ruoti con l'universo, pure, gira in senso contrario al moto generale dei cieli; attraversa tutte le costellazioni e non si ferma mai, il suo moto, come la sua migrazione da un luogo all'altro, è perpetuo.
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