
PRIME ESPERIENZE DI LUCIO TRASFORMATO IN ASINO
Per il resto io ero un asino, ma nel (mio) cuore e nella (mia) mente ero un essere umano (lett. uomo), (proprio) quel Lucio, eccetto la voce. Dando dunque fra me e me molti rimproveri a Palestra per l' errore, mordendo(mi) il labbro me ne andavo nel posto in cui si trovavano il mio cavallo e l'altro vero asino, quello di Ipparco. Costi, accorgendosi che io entravo, sospettando che mi introducessi come compartecipe con loro del fieno, ripiegando le orecchie erano pronti a difendere il ventre con i piedi; ed io, che avevo inteso, allontanandomi ad una certa distanza dalla mangiatoia, essendo in piedi mi mettevo a ridere, e la mia risata era un raglio. Perciò riflettevo tra me e me queste cose: "Ah! imbarazzante questa curiosità ! Che dire però, se arrivasse un lupo o un'altra belva? Sono soggetto al pericolo io che non ho compiuto nulla di male"