Versione Latino - Esempi di onestà: Fabrizio - Cicerone

Messaggioda Rafa » 12 apr 2011, 15:29

dal libro LAT pag 475 n. 10
primo rigo: quamquam id quidem cum saepe alias, tum Pyrrhi bello a C. Fabricio consule
ultimo rigo: non virtute, sed scelere superatum.


Grazie in anticipo!! grazieate

Rafa

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Messaggioda *Yole* » 12 apr 2011, 15:51

Satis persuasum esse debet, nihil esse utile, quod non honestum sit.
Quamquam id quidem cum saepe alias, tum Pyrrhi bello a C. Fabricio consule iterum et a senatu nostro iudicatum est. Cum enim rex Pyrrhus populo Romano bellum ultro intulisset cumque de imperio certamen esset cum rege generoso ac potente, perfuga ab eo venit in castra Fabricii eique est pollicitus, si praemium sibi proposuisset, se, ut clam venisset, sic clam in Pyrrhi castra rediturum et eum veneno necaturum. Hunc Fabricius reducendum curavit ad Pyrrhum idque eius factum laudatum a senatu est. Atqui si speciem utilitatis opinionemque quaerimus, magnum illud bellum perfuga unus et gravem adversarium imperii sustulisset, sed magnum dedecus et flagitium, quicum laudis certamen fuisset, eum non virtute, sed scelere superatum.Utrum igitur utilius vel Fabricio, qui talis in hac urbe qualis Aristides Athenis fuit, vel senatui nostro, qui numquam utilitem a dignitate seiunxit, armis cum hoste certare an venenis? Si gloriae causa imperium expetendum est, scelus absit, in quo non potest esse gloria: sin ipsae opes expetuntur quoquo modo, non poterunt utiles esse cum infamia



Bisogna essere profondamente persuasi che non c’è nulla di utile che non sia (relativa di tipo consecutivo, con verbo al congiuntivo) onesto.
D’altra parte (quamquam qui è usato con valore coordinante: la proposizione contiene un solo predicato, quindi non può esserci una subordinata concessiva senza reggente) ciò senza dubbio, come spesso altre volte, così è stato giudicato da Fabrizio console per la seconda volta e dal nostro senato nella guerra contro Pirro.
Infatti, (enim, non etiam) poiché il re Pirro aveva mosso guerra al popolo romano senza essere stato provocato e c’era una contesa per il potere con un re nobile e potente, un disertore giunse da lui nell’accampamento di Fabrizio e gli fece l’offerta che, se Fabrizio gli avesse promesso una ricompensa, egli stesso, come di nascosto era venuto, così di nascosto sarebbe tornato nell’accampamento di Pirro e lo avrebbe ucciso con un veleno.
Fabrizio lo fece ricondurre da Pirro e questa sua azione fu lodata dal senato.
Ebbene, se guardiamo l’apparenza e l’opinione comune dell’utilità, un solo disertore avrebbe tolto di mezzo (sustulisset) quella grande guerra e un pericoloso nemico dell’impero, ma sarebbe stato (sottinteso erat) grande disonore e vergogna che fosse vinto (superatum sottintende esse, predicato di un’infinitiva) non con il coraggio, ma con un tradimento (ablativi di strumento) colui (eum, soggetto dell’infinitiva) con il quale (quicum è forma alternativa per quocum) c’era stata contesa per la fama.Dunque sarebbe stato più utile o per Fabrizio, il quale fu in questa città così come fu Aristide ad Atene, o per il senato, il quale mai separò l'utilità dalla dignità, combattere contro il nemico con le armi o con il veleno? Se si deve aspirare alla supremazia per la gloria, ci si astenga dal delitto, nel quale non può esserci gloria, se al contrario si cerca di ottenere la potenza (opes, opum, plurale di ops, opis) in qualunque modo, essa non potrà essere utile se unita all’infamia

*Yole*

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