UNA SCONFITTA DELL'ESERCITO CESARIANO lingua magistra CESARE

Messaggioda Virginauta. » 22 apr 2011, 12:48

POTRESTE MANDARMI LA VERSIONE DI CESARE "UNA SCONFITTA DELL'ESERCITO CESARIANO"? DAL LIBRO LINGUA MAGISTRA 2, PAG 243 N 332
INIZIO: Legio pompeiana, celeris spe subsidii confirmata, ad decumana porta resistere conabatur atque ultro in nostros impetum faciebat
FINE: Alii metu etiam signa dimitterent, neque quisquam omnino consisteret
GRAZIE!

Virginauta.

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Messaggioda giada » 22 apr 2011, 14:34

Legio Pompeiana celeris spe subsidii confirmata ab decumana porta resistere conabatur atque ultro in nostros impetum faciebat. Equitatus Caesaris, quod angusto itinere per aggeres ascendebat, receptui suo timens initium fugae faciebat. Dextrum cornu, quod erat a sinistro seclusum, terrore equitum animadverso, ne intra munitionem opprimeretur, ea parte, quam proruerat, sese recipiebat, ac plerique ex his, ne in angustias inciderent, ex X pedum munitione se in fossas praecipitabant, primisque oppressis reliqui per horum corpora salutem sibi atque exitum pariebant. Sinistro cornu milites, cum ex vallo Pompeium adesse et suos fugere cernerent, veriti, ne angustiis intercluderentur, cum extra et intus hostem haberent, eodem, quo venerant, receptu sibi consulebant, omniaque erant tumultus, timoris, fugae plena, adeo ut, cum Caesar signa fugientium manu prenderet et consistere iuberet, alii admissis equis eodem cursu confugerent, alii metu etiam signa dimitterent, neque quisquam omnino consisteret.

La legione di Pompeo, rassicurata dalla speranza di un pronto aiuto, tentava di fare resistenza alla porta decumana e, inoltre, contrattaccava i nostri. La cavalleria di Cesare, poiché si trovava a salire per un angusto passaggio attraverso il terrapieno, temendo di non potersi ritirare dava inizio alla fuga. L'ala destra, che era separata dalla sinistra, accortasi che i cavalieri erano in preda al panico, perché temevano di essere schiacciati entro la fortificazione, si ritirava dal lato dal quale aveva fatto irruzione e la maggior parte di questi soldati, per non imbattersi in strettoie, si gettavano da un bastione alto dieci piedi nelle fosse e, schiacciati i primi che erano caduti, gli altri, passando sui loro corpi, guadagnavano uscita e salvezza. I soldati dell'ala sinistra, vedendo dal vallo che Pompeo si avvicinava e che i loro compagni fuggivano, temendo di trovarsi rinchiusi in strettoie con il nemico dentro e fuori, cercavano la ritirata per dove erano giunti. Ovunque vi era tumulto, paura, fuga, sicché, sebbene Cesare strappasse le insegne dalle mani di chi fuggiva e ordinasse di fermarsi, alcuni, lasciati i cavalli, continuavano la loro fuga, altri per il timore abbandonavano anche le insegne e proprio nessuno faceva resistenza.

giada

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