urgentissima versione latinoooooooooooooooooo

Messaggioda MARY2011 » 25 apr 2011, 13:49

salve potreste radurmi la versione di latino FINTA MAGNANIMITA DI FILIPPO di giustino (libro corso di lingua latina x il biennio pag. 189 n.220)grazie mille in anticipo!!!vi prego è urgentissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

MARY2011

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Messaggioda MARY2011 » 25 apr 2011, 13:59

c è stato un errore il libro è scaena latina nn quello k ho scritto!! cmq l inizio è HUIUS VICTORIAE CALLIDE DISSIMULATA LAETITIA EST fine QUAM CUM RESTITUIT CONTENDERENT

MARY2011

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Messaggioda jessy.7 » 25 apr 2011, 19:57

ricava da qui ciò che riesci

Cum Athenienses longe maiore militum numero praestarent, adsiduis bellis indurata virtute Macedonum vincuntur. Non tamen immemores pristinae gloriae cecidere; quippe adversis vulneribus omnes loca, quae a ducibus acceperant ut tuerentur, morientes corporibus texerunt. Hic dies universae Graeciae et gloriam dominationis et vetustissimam libertatem finivit. Huius victoriae callide dissimulata est laetitia. Denique non solita sacra Philippus illa die fecit, non in convivio risit, non ludos inter epulas adhibuit, non coronas aut unguenta sumpsit, et quantum in illo fuit, ita vicit, ut victorem nemo sentiret. Sed nec regem Graeciae, sed ducem appellari iussit. Atheniensibus et captivos gratis remisit et bello consuptorum corpora sepulturae reddidit, reliquiasque funerum ut ad sepulcra maiorum deportarent ultro hortatus est.

Vincedo gli Ateniesi eccellessero di gran lunga per numero maggiore di soldati, furono vinti (presente storico, lett. “sono vinti”) dal temprato coraggio dei Macedoni con incessanti guerre. Tuttavia non morirono immemori dell’antica gloria; infatti coloro che morivano protessero con i corpi tutti i luoghi che avevano ricevuto dai comandanti per difenderli con anteriori ferite. Quel giorno tutta la Grecia e la gloria della supremazia e l’antichissima libertà finirono (lett. “finì”, ma è una terza persona a senso: in italiano, errore di grammatica). La letizia fu astutamente nascosta con la sua vittoria. E così quel giorno Filippo non fece i soliti riti sacri, non rise a banchetto, non mostrò giochi nel convito, non si attribuì corone o unguenti, e quanto fu in quello, vinse così che il vincitore nemmeno se ne accorgeva. Ma né fu chiamato re della Grecia, né comandante. Agli Ateniesi anche prigionieri mando ai cari e diede sepoltura ai corpi.

jessy.7

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