da stuurm » 4 mag 2011, 20:49
Iam totis classibus simul ab omni parte pugna conserta erat. ab Romanis octoginta naves pugnabant, ex quibus Rhodiae duae et uiginti erant; hostium classis undenonaginta nauium fuit; maximae formae naues tres hexeres habebat, duas hepteres. robore nauium et uirtute militum Romani longe praestabant, Rhodiae naues agilitate et arte gubernatorum et scientia remigum; maximo tamen terrori hostibus fuere, quae ignes prae se portabant, et quod unum iis ad Panhormum circumuentis saluti fuerat, id tum maximum momentum ad uictoriam fuit. nam metu ignis aduersi regiae naues, ne prorae concurrerent, cum declinassent, neque ipsae ferire rostro hostem poterant, et obliquas se ipsae ad ictus praebebant, et si qua concurrerat, obruebatur infuso igni, magisque ad incendium quam ad proelium trepidabant
Già contemporaneamente da ogni parte la battaglia era stata attaccata da tutte le flotte. Dalla parte dei Romani combattevano ottanta navi, delle quali ventidue erano di Rodi; la flotta dei nemici era di ottantanove navi; di tipo grandissimo aveva tre navi a sei ordini di remi, due a sette. I Romani erano superiori di gran lunga per la forza delle navi e per il valore dei soldati, le navi di Rodi per agilità e per la maestria dei piloti e per la perizia delle ciurme; tuttavia spaventarono moltissimo i nemici, quelle che portavano fuoco davanti a sé, e quell’unica cosa che era stata di salvezza a quelli che erano stati circondati presso Palermo, questa poi ebbe grandissima importanza per la vittoria. Infatti le navi regie poiché si scostavano per paura del fuoco posto davanti per non urtare le prore, né esse stesse potevano colpire col rostro il nemico ed esse stesse si presentavano oblique ai colpi, e se qualcuna si era scontrata, veniva affondata dal fuoco versato, e temevano più per l’incendio che per la battaglia.