da giada » 10 mag 2011, 12:46
Quae homines arant, navigant, aedificant, virtuti omnia parent. Sed multi mortales, dediti ventri atque somno, indocti incultique vitam sicuti peregrinantes transiere; quibus profecto contra naturam corpus voluptati, anima oneri fuit. Eorum ego vitam mortemque iuxta aestumo, quoniam de utraque siletur. Verum enim vero is demum mihi vivere atque frui anima videtur, qui aliquo negotio intentus praeclari facinoris aut artis bonae famam quaerit.
Sed in magna copia rerum aliud alii natura iter ostendit. Pulchrum est bene facere rei publicae, etiam bene dicere haud absurdum est;
Questi uomini arano, navigano edificano, obbediscono all'ingegno. Molti uomini, però, dediti solo al mangiare e al dormire, rozzi e incolti, trascorrono la vita come se fossero solo di passaggio. Per costoro, in contrasto con la natura, il corpo è fonte di piacere, l'anima è un peso. La loro vita e la loro morte mi sembrano uguali, poiché di entrambe non si fa menzione. Ritengo invece che viva e faccia uso della propria anima colui che, dedicandosi a qualche occupazione, cerchi la gloria di una nobile azione o di una decorosa attività. Nella molteplicità delle occasioni la natura offre sempre a ciascuno la propria strada. È bello giovare allo Stato; anche non è disdicevole il bene esprimersi