Frattanto Alessandro cominciò ad infierire contro i suoi con un odio non da re ma implacabile. Soprattutto si indignava che lo deridano con i loro discorsi e sovvertissero le usanze del padre Filippo e della patria. Per quelle incriminazioni anche il vecchio Parmenione, il più vicino per dignità al re, con il figlio Filota viene ucciso, avendoli prima sottoposti a processo per l’uno e l’altro argomento. Perciò tutti cominciarono a protestare nell’intero accampamento compatendo la morte dell’innocente vecchio e del figlio, dicendo nel frattempo anche che non si debba sperare meglio. Avendo annunziato queste cose ad Alessandro, temendo che questa opinione non si divulgasse anche per la Macedonia e che non si deturpasse la gloria della vittoria con la macchia della crudeltà, finge tra gli amici che avrebbe mandato alcuni messaggeri della vittoria in patria. Esorta i soldati a scrivere ai suoi familiari che avrebbero avuto un’opportunità più rara per una campagna militare più lontana. Ordina che siano spedite i mazzi delle lettere e di nascosto si portino a lui; da queste, avendo conosciuto il parere su di lui di ciascuno, riunì in una sola coorte quelli che sul re avevano sparlato più duramente, o li avrebbe sterminato, o li avrebbe sparsi per le colonie in terre lontanissime.
Spero solo che fai bella figura. Ciao