Cum in his angustiis res esset, atque omnes viae ab Afranianis militibus equitibusque obsiderentur, nec pontes perfici possent, imperat militibus Caesar, ut naves faciant, cuius generis eum superioribus annis usus Britanniae docuerat. Carinae ac prima statumina ex levi materia fiebant; reliquum corpus navium viminibus contextum coriis integebatur. Has perfectas carris iunctis devehit noctu milia passuum a castris XXII militesque his navibus flumen transportat continentemque ripae collem improviso occupat. Hunc celeriter, priusquam ab adversariis sentiatur, communit. Huc legionem postea traicit atque ex utraque parte pontem instituit, biduo perficit. Ita commeatus et qui frumenti causa processerant tuto ad se recipit et rem frumentariam expedire incipit Eodem die equitum magnam partem flumen traiecit
Poiché la situazione era così difficile tutte le vie erano occupate dai soldati e dai cavalieri di Afranio e non potevano essere ricostruiti i ponti, Cesare ordina ai soldati di costruire navi simili a quelle che l’esperienza in Britannia gli aveva insegnato in anni precedenti. Le carene e la prima ossatura erano fatte di legname leggero; il restante corpo della nave era ricoperto da giunchi e pelli intrecciati. Una volta completate queste, le fa trasportare di notte, su carri accoppiati, a ventidue miglia dall’accampamento, con queste navi traghetta i soldati al di là del fiume ed occupa repentinamente il colle vicino alla riva. Lo guarnisce rapidamente, prima che gli avversari se ne accorgano. In seguito trasferisce in quel luogo una legione e completa in due giorni il ponte che era stato cominciato da entrambi i lati. Fa pervenire senza pericolo a sé, in questo modo, le provviste e coloro i quali avanzavano per IL frumento ed inizia a provvedere al vettovagliamento. Nello stesso giorno fa trasferire oltre il fiume gran parte dei cavalieri.