M. Aemilius alter consul agros Ligurum vicosque, qui in campis aut vallibus erant, ipsis montes duos Ballistam Suismontiumque tenentibus, deussit depopulatusque est. deinde eos, qui in montibus erant, adortus primo levibus proeliis fatigavit, postremo coactos in aciem descendere iusto proelio devicit, in quo et aedem Dianae vovit. Subactis cis Appenninum omnibus, tum transmontanos adortus -- in his et Friniates Ligures erant, quos non adierat C. Flaminius -- omnes Aemilius subegit armaque ademit et de montibus in campos multitudinem deduxit. Pacatis Liguribus exercitum in agrum Gallicum duxit, viamque a Placentia, ut Flaminiae committeret, Ariminum perduxit. Proelio ultimo, quo cum Liguribus signis collatis conflixit, aedem Iunoni reginae vovit. haec in Liguribus eo anno gesta.
L'altro console Marco Emilio incendiò e devastò le terre e le borgate dei Liguri che abitavano la pianura o le valli mentre essi tenevano i due monti Balista e Svismonzio; poi, assaltati quelli che erano sui monti, dapprima stancò con leggere battaglie, infine, avendoli costretti a venire a battagli vinse in battaglia campale, nella quale fece anche voto a Diana di un tempio. Domati tutti i Liguri di qua dell'Apennino, assaltati allora quelli di là dai monti (tra questi vi erano quei Liguri Friniati, dai quali non era andato Caio Flaminio) Emilio li soggiogò tutti e li spogliò delle armi, e dai monti condusse la moltitudine al piano. Pacificata la Liguria, condusse l'esercito sulle terre dei Galli, e tracciò una strada da Piacenza a Rimini, per congiungerla alla Flaminia. Nell'ultima battaglia, in cui combatté con i Liguri a bandiere spiegate, fece voto di un tempio a Giunone Regina. Queste le gesta in quell’anno nella Liguria. Ciao a te ragazzo.
Ciao Giada Archivia anche questa poi.