che cosa possiamo veramente dire degli dei?

Messaggioda studiosaXD » 10 lug 2011, 8:43

Il Tantucci Laboratorio 2 Pagina 271 Numero 4 Inizio: De figuris deorum et de locis atque sedibus et de actione vitae multa... Fine ... simulationis, sicut reliquae virtutes, item pietas inesse non potest. Rhetorica - De Natura Deorum - Liber I - 2 De Natura Deorum - Liber I - 3 De figuris deorum et de locis atque sedibus et de actione vitae multa dicuntur, deque iis summa philosophorum dissensione certatur; utrum nihil agant, nihil moliantur, omni curatione et administratione rerum vacent, an contra ab iis et a principio omnia facta et constituta sint et ad infinitum tempus regantur atque moveantur, in primis magna dissensio est. Sunt enim philosophi et fuerunt qui omnino nullam habere censerent rerum humanarum procurationem deos. Quorum si vera sententia est, quae potest esse pietas, quae sanctitas, quae religio? Haec enim omnia pure atque caste tribuenda deorum numini ita sunt, si animadvertuntur ab iis et si est aliquid a deis inmortalibus hominum generi tributum; sin autem dei neque possunt nos iuvare nec volunt nec omnino curant nec quid agamus animadvertunt nec est quod ab iis ad hominum vitam permanare possit, quid est quod ullos deis inmortalibus cultus, honores, preces adhibeamus? In specie autem dictae simulationis, sicut virtutes, item pietas inesse non potest. da Cicerone
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grazieee!!!!!!!!!!!!!!!:)

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Messaggioda stuurm » 10 lug 2011, 9:49

Ottaviano conquista Perugia. Vel. Pat.
Fractis Brutianis Cassianisque partibus Antonius transmarinas obiturus provincias substitit. Caesar in Italiam se recepit eamque longe quam speraverat tumultuosiorem repperit. Quippe L. Antonius consul, vitiorum fratris sui consors, sed virtutum, quae interdum in illo erant, expers, modo apud veteranos criminatus Caesarem, modo eos, qui iussa divisione praediorum nominatisque coloniis agros amiserant, ad arma conciens magnum exercitum conflaverat. Ex altera parte uxor Antonii Fulvia, nihil muliebre praeter corpus gerens, omnia armis tumultuque miscebat. Haec belli sedem Praeneste ceperat; Antonius pulsus undique viribus Caesaris Perusiam se contulerat: Plancus, Antonianarum adiutor partium, spem magis ostenderat auxilii, quam opem ferebat Antonio. Usus Caesar virtute et fortuna sua Perusiam expugnavit. Antonium inviolatum dimisit, in Perusinos magis ira militum quam voluntate saevitum ducis: urbs incensa, cuius initium incendii princeps eius loci fecit Macedonicus, qui subiecto rebus ac penatibus suis igni transfixum se gladio flammae intulit.


Sconfitte le fazioni di Bruto e Cassio Antonio si soffermò per visitare le provincie oltremarine. Cesare si recò in Italia e la trovò di gran lunga più in agitazione di quanto aveva creduto. Perciò il console Antonio, compagno dei vizi di suo fratello, ma privo delle virtù che talvolta erano in quello, ora calunniato Cesare davanti i veterani, ora sollevando alle armi quelli che per la ordinata divisione dei fondi e per i denomitati coloni avevano perduto i campi, aveva raccolto un grande esercito. D'altra parte Fulvia moglie di Antonio, che nulla aveva di femminile tranne che il corpo, sconvolgeva ogni cosa con la guerra e la sedizione. Questa aveva preso sede di guerra a Preneste; Antonio respinto da ogni parte dalle truppe di Cesare si era rifugiato a Perugia: Planco, fautore delle fazioni Antoniane, aveva mostrato più la speranza del soccorso che portava soccorso ad Antonio. Cesare servendosi del valore e della sua fortuna conquistò Perugia. Licenziò Antonio incolume,s'ifierì contro i Perugini più per ira dei soldati che per volere del comandante: la città incendiata, e il cui inizio dell'incendio cominciò dalla casa di Macedonico nobile di quel luogo, il quale dopo aver appiccato il fuoco ai suoi beni e alla sua casa, trafittosi con la spada si gettò nel fuoco.
Questa è la prima. tra poco la seconda.

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Messaggioda studiosaXD » 10 lug 2011, 11:20

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okbenfatto okbenfatto

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Messaggioda stuurm » 10 lug 2011, 12:19

Che cosa possiamo veramente dire degli dei. Cic.
De figuris deorum et de locis atque sedibus et de actione vitae multa dicuntur, deque iis summa philosophorum dissensione certatur; utrum nihil agant, nihil moliantur, omni curatione et administratione rerum vacent, an contra ab iis et a principio omnia facta et constituta sint et ad infinitum tempus regantur atque moveantur, in primis magna dissensio est. Sunt enim philosophi et fuerunt qui omnino nullam habere censerent rerum humanarum procurationem deos. Quorum si vera sententia est, quae potest esse pietas, quae sanctitas, quae religio? Haec enim omnia pure atque caste tribuenda deorum numini ita sunt, si animadvertuntur ab iis et si est aliquid a deis inmortalibus hominum generi tributum; sin autem dei neque possunt nos iuvare nec volunt nec omnino curant nec quid agamus animadvertunt nec est quod ab iis ad hominum vitam permanare possit, quid est quod ullos deis inmortalibus cultus, honores, preces adhibeamus? In specie autem dictae simulationis, sicut virtutes, item pietas inesse non potest.
Molte cose si dicono sulle immagini degli dei e sui luoghi e sulle dimore e sulla vita pratica, e con grandissima diversità di opinioni di filosofi si dibatte su di loro; innanzitutto la diversità di parere è se non facciano nulla, non muovanano niente, siano liberi da ogni cura ed andamento delle realtà, o se al contrario ogni cosa sia stata creata e stabilita da essi e dall’inizio governino e si muovano a tempo indeterminato. Infatti ci sono e ci furono filosofi che penserebbero che gli non abbiano assolutamente alcuna preoccupazione delle vicende umane. Di costoro se è vera la sentenza quale può essere la misericordia, la santità, la religione? Infatti tutte queste cose dunque si devono attribuire puramente e castamente alla potenza degli dei, se si considerano da essi e se è qualcosa attribuito dagli dei immortali al genere umano; se invece gli dei né ci possono aiutare né vogliono né assolutamente curano badono cosa facciamo né è ciò che da essi possa permanere alla vita degli uomini, perché perciò rivolgiamo alcuni culti, onori, suppliche agli dei immortali? In apparenza poi della detta simulazione, come le virtù, poi la misericordia non può esserci.
Ecco l'altra! E non disperare.

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Messaggioda *Yole* » 10 lug 2011, 21:01

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Messaggioda stuurm » 12 lug 2011, 13:20

E' vero Yole però quando mi prendo o dai le versioni, i crediti me li scalate e allora a dare non ci siamo a ci cisiamo, scusa eh, se ve lodico.

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Messaggioda giada » 12 lug 2011, 13:30

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Messaggioda giada » 31 gen 2014, 10:15

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