Gli Elvezi, persuasi da Orgetorige, lasciano il paese Cesare

Titolo: Gli Elvezi, persuasi da Orgetorige, lasciano il loro paese
Autore: Cesare
Libro: Primus Libere C, pag 172 es 33
Inizio: His rebus adducti et auctoritate Orgetorigis permoti, constituerunt ea, quae ad profiscendum pertinerenet, comparare ...
Fine: ... ut idem conaretur persuadet eique filiam suam in matrinomium dat.

Spinti da tali eventi e indotti dall'autorità di Orgetorige, decisero di preparare quelle cose che serviano per partire: comprare quanti più giumenti e carri fosse possibile, seminare quanti più grano fosse possibile, per avere abbondanza di frumento durante il viaggio, rafforzare i rapporti di pace e di amicizia con i popoli più vicini. Ritennero che fossero sufficienti due anni per portare a termine quei preparativi: con una legge fissarono la partenza per il terzo anno. Per eseguire tali cose viene scelto Orgetorige. Egli si incaricò delle ambascerie alle popolazioni. Durante quel viaggio, persuase Castico Sequano, il cui padre aveva regnato per molti anni nel regno dei Sequani ed era stato nominato " amico " dal senato del popolo romano, a impadronirsi del potere assoluto nella sua città che prima aveva avuto il padre (un tempo era stata del padre); e allo stesso modo convinse Dumnorige Eduo, fratello di Diviziaco, che a quel tempo aveva la supremazia nella città e soprattutto era accolto ben volentieri dalla plebe, a tenatare la stessa cosa e gli dette in sposa sua figlia.