da Lord93 » 27 ago 2011, 16:37
Titolo: Consolazione a Gemino per la morte della moglie
Autore: Gaio Cecilio Plinio Secondo (PLINIO IL GIOVANE) - Epistulae
Testo di provenienza: Clari Fontes (Hoepli Editore)
C. PLINIUS GEMINO SUO S.
Grave vulnus Macrinus noster accepit: amisit uxorem singularis exempli, etiam si olim fuisset. Vixit cum hac triginta novem annis sine iurgio sine offensa. Quam illa reverentiam marito suo praestitit, cum ipsa summam mereretur! quot quantasque virtutes, ex diversis aetatibus sumptas, collegit et miscuit! Habet quidem Macrinus grande solacium, quod tantum bonum tam diu tenuit, sed hinc magis exacerbatur quod amisit; nam fruendis voluptatibus crescit carendi dolor. Ero ergo suspensus pro homine amicissimo, dum admittere avocamenta et cicatricem pati possit, quam nihil aeque ac necessitas ipsa et dies longa et satietas doloris inducit. Vale.
CECILIO PLINIO AL SUO GEMINO
Il nostro Macrino ha subito un grande dolore: ha perduto una moglie unica, anche se avesse vissuto al tempo antico. Ha vissuto con ella trentanove anni senza litigio e senza ostilità. Quanta deferenza ella osservò a suo marito, quanta lei stessa ne meritava! Quanti e quali valori, di diverse generazioni, si pose come principio, raccolse e mescolò! Ha quindi Macrino un grande conforto, poiché godette di tanta bontà tanto a lungo, ma per questo egli è maggiormente afflitto dalla perdita; infatti dal godimento dei piaceri aumenta il dolore della mancaza. Io sarò inquieto per un amico carissimo, finché egli potrà accettare gli svaghi e tollerare la cicatrice, a cui non c'è eguale rimedio come la necessità, il molto tempo e la consapevolezza del dolore. Saluti