da benedetta93 » 5 set 2011, 10:23
LIVIO Ab Urbe Condita liber XL
testo: Aemilius, postquam nihil usquam auxilii ostendebatur, interceptos credens equites, non ultra differendum ratus, quin per se fortunam temptaret, priusquam hostes venirent, qui segnius socordiusque oppugnabant, ad quattuor portas exercitum instruxit. omnes portas contionabundus ipse imperator circumiit, et, quibuscumque irritamentis poterat, iras militum acuebat, nunc fraudem hostium incusans, qui pace petita, indutiis datis, per ipsum indutiarum tempus contra ius gentium ad castra oppugnanda venissent: nunc, quantus pudor esset, edocens ab Liguribus, latronibus verius quam hostibus iustis, Romanum exercitum obsideri. 'quo ore quisquam vestrum, si hinc alieno praesidio, non vestra virtute evaseritis, occurret, non dico eis militibus, qui Hannibalem, qui Philippum, qui Antiochum, maximos aetatis nostrae reges ducesque, vicerunt, sed iis, qui hos ipsos Ligures aliquotiens pecorum modo fugientes per saltus invios consectati ceciderunt? quod Hispani, quod Galli, quod Macedones Poeniue non audeant, Ligustinus hostis vallum Romanum subit, obsidet ultro et oppugnat, quem scrutantes ante deuios saltus abditum et latentem uix inveniebamus.' ad haec consentiens reddebatur militum clamor.
Emilio, giacchè non appariva in alcun luogo nessun aiuto, ritenendo che i cavalieri fossero stati intercettati, pensando che non dovesse rimandare oltre il fatto di tentare la sorte da se, prima che arrivassero i nemici che muovevano all'attacco alquanto lentamente e pigramente, schierò l'esercito presso le quattro porte. Egli stesso in veste di generale tenendo un discorso fece il giro di tutte le porte e con tutti gli incitamenti che poteva cercava di stimolare il furore dei soldati; ora denunciando la slealtà dei nemici che, richiesta la pace, concesso un armistizio, proprio nel periodo della tregua erano venuti ad assaltare l'accampamento contro il diritto delle genti; ora spiegando quanto fosse vergognoso che l'esercito romano fosse assediato dai Liguri in verità più banditi che nemici regolari. "Con che faccia qualcuno di voi, se sarete usciti di qui grazie al soccorso altrui e non al vostro coraggio, si presenterà non dico a quei soldati che hanno vinto Annibale, Filippo, Antioco, i più grandi re e generali della nostra epoca, ma a quelli che hanno massacrato questi stessi Liguri più volte, dopo averli inseguiti mentre fuggivano come pecore attraverso balze impraticabili. I nemici liguri si portano sotto al vallo romano, cosa che non oserebbero gli Ispanici, i Galli, i Macedoni, i Cartaginesi, per di più lo assediano e lo attaccano, loro che in passato noi trovavamo nascosti e celati a stento dopo averli cercati in luoghi impraticabili." Concorde con queste parole rispondeva il clamore dei soldati.