Massiva rilasciato da Scipione LIVIO versione latino

Messaggioda benedetta93 » 5 set 2011, 10:31

Ab Urbe Condita

testo: Cum Afros venderet iussu imperatoris quaestor, puerum adultum inter eos forma insigni cum audisset regii generis esse, ad Scipionem misit. quem cum percontaretur Scipio quis et cuias et cur id aetatis in castris fuisset, Numidam esse ait, Massivam populares vocare: orbum a patre relictum apud maternum avum Galam, regem Numidarum, eductum, cum avunculo Masinissa, qui nuper cum equitatu subsidio Carthaginiensibus venisset, in Hispaniam traiecisse; prohibitum propter aetatem a Masinissa nunquam ante proelium inisse: eo die quo pugnatum cum Romanis esset inscio avunculo clam armis equoque sumpto in aciem exisse; ibi prolapso equo effusum in praeceps captum ab Romanis esse. Scipio cum adservari Numidam iussisset, quae pro tribunali agenda erant peragit; inde cum se in praetorium recepisset, vocatum eum interrogat velletne ad Masinissam reverti. cum effusis gaudio lacrimis cupere vero diceret, tum puero anulum aureum tunicam lato clavo cum Hispano sagulo et aurea fibula equumque ornatum donat, iussisque prosequi quoad vellet equitibus dimisit.

Allorchè il questore su ordine del generale vendeva gli Africani, mandò da Scipione un ragazzo di regale bellezza tra di loro, avendo saputo che era di stirpe regale. Interrogandolo Scipione su chi fosse, di quale paese e perchè di fosse trovato nell'accampamento a quell'età, disse di essere un Numida, e che i suoi concittadini lo chiamavano Massiva; egli raccontò che, lasciato orfano dal padre, educato dal nonno materno Gala, re dei Numidi, era passato in Spagna con lo zio Massinissa, il quale era giunto da poco in aiuto dei Cartaginesi con la cavalleria. In quel giorno nel quale si era combattuto con i Romani all'insaputa dello zio, di nascosto con le armi e un cavallo era sceso sul campo di battaglia; lì essendo scivolato il cavallo, precipitato a capofitto, era stato catturato dai Romani. Scipione, avendo ordinato che il numida fosse tenuto prigioniero, portò a termine le cose che andavano fatte davanti al tribunale; poi, essendosi ritirato nel pretorio, chiese a lui, dopo averlo chiamato, se volesse tornare da Massinissa. Giacchè il ragazzo, versate lacrime di gioia, diceva di volerlo davvero, allora donò al ragazzo un anello d'oro, una tunica con la striscia di porpora e con un mantello ispanico e una fibbia d'oro, ed un cavallo ornato, ordinato ai cavalieri di accompagnarlo fin dove avesse voluto, lo fece andare.

benedetta93

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Messaggioda *Yole* » 5 set 2011, 13:45

grazieate hai guadagnato un credito


mi dici il libro?

*Yole*

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