da Babebi » 7 set 2011, 14:39
L'indomani, convocata l'assemblea, li consola ed esorta a non perdersi affatto d'animo, a non lasciarsi turbare dalla sconfitta. I Romani non avevano vinto né col valore, né in campo aperto, ma solo grazie a una certa loro abilità e perizia nell'arte dell'assedio, di cui i Galli erano inesperti. Era in errore chi in guerra si aspettava solo successi. Non era mai stato fautore della difesa di Avarico, loro stessi ne erano testimoni. L'imprudenza dei Biturigi e l'eccessiva compiacenza degli altri avevano portato alla sconfitta. Tuttavia, vi avrebbe posto rimedio ben presto, con successi più importanti. Infatti, sarebbe stata sua cura guadagnare alla causa i popoli che dissentivano dagli altri Galli e formare un consiglio unico di tutto il paese, alla cui unità d'intenti non avrebbe potuto resistere neppure il mondo intero. Ed era ormai cosa fatta. Ma per la salvezza comune era giusto, intanto, che si decidessero a fortificare il campo, per resistere con maggior facilità ai repentini attacchi dei nemici.
Il discorso non riuscì sgradito ai Galli, soprattutto perché Vercingetorige non si era abbattuto dopo un rovescio così grave, non si era rintanato, né sottratto alla vista della gente. Si pensava che sapesse prevedere e presentire nell'animo più degli altri, perché, quando le cose non erano ancora compromesse, aveva prima consigliato di incendiare Avarico, poi di evacuarla. E come gli insuccessi indeboliscono il prestigio degli altri comandanti, così al contrario, dopo la sconfitta, la dignità di Vercingetorige cresceva di giorno in giorno. Al contempo, si sperava nella sua garanzia circa l'alleanza con gli altri popoli. Allora, per la prima volta, i Galli cominciarono a fortificare l'accampamento: uomini non avvezzi alle fatiche, si erano convinti a tal punto, da credere di dover ubbidire a qualsiasi ordine.