da lbj23 » 10 set 2011, 9:46
Ma poichè io ricordo Socrate e Teròmene, uomini notevoli per la gloria della virtù e della saggezza, quando un certo Spartano, del quale nemmeno è stato tramandato il nome, così tanto disprezzò la morte, che, essendo condotto ad essa, condannato dagli efori e poichè aveva un atteggiamento ilare e lieto avendogli detto un certo nemico: "Disprezzi forse le leggi di Licurgo?" Rispose "Io invece ho la massima gratitudine per colui che mi multò con quell'ammenda che posso pagare senza prestito di denaro e senza debito". O uomo degno di Sparta! Tanto che a me almeno sembra che sia stato condannato (pur) innocente colui che era stato d'animo così grande. La nostra città produsse innumerevoli uomini di tal genere. Ma perchè dovrei nominare comandanti e capi quando scrive Catone stesso che le legioni stesse partirono entusiaste verso quel luogo da cui pensavano pure che non sarebbero tornate? Con ugual coraggio gli Spartani caddero alle Termopili: infatti questo popolo fu valoroso finchè furono in vigore le leggi di Licurgo. Uno di loro poichè un nemico Persiano aveva detto vantandosi in un colloquio: "non vedete il sole per il gran numero di frecce e di giavellotti!" Rispose:" Combattiamo dunque all'ombra!". Ricordo gli uomini, ma chi fu infine quella spartana? Che avendo mandato il figlio in battaglia dopo aver udito che era stato ucciso disse:" Perciò l'avevo generato, affinchè fosse tale da non esitare ad affrontare la morte per la patria!".