LAVORO DURO IN MINIERA versione latino PLINIO IL VECCHIO

Messaggioda piervitocarlucci » 10 set 2011, 15:07

tandem (1) pagina 225 numero 7
Cuniculi per magna spatia acti sunt et cavantur montes lucernarum luminis; multis mensibus hominibus facultas solis lucem videndi («di vedere») non est. Sidunt rimae subito et opprimunt operarios. Temerarius videtur («sembra») e profundo maris petĕre margaritas atque purpuras: tanto nocentiorem («tanto più dannosa», acc.) fecĭmus terram! Tradunt eos homines umeris noctibus ac diebus («per giorni») per tenebras, donec lucem cernunt. Cum longus magnusque est silex, latus sequitur («segue») fossor ambitque. Et tamen in silĭce facilior («più facile») existimatur opera. Terra enim argillae mixta prope inexpugnabilis est. Cuneis in eam ferreis impetum faciunt et eisdem malleis et nihil durius («nulla più duro») putant. Cervīces fornĭcum ab ultimo caedunt, dantque signum ruinae, easque solus intellĕgit in cacumĭne montis vigil. Hic magna voce nutuque operas intermittit pariterque ipse devolat. Mons cadit longe fragore qui («che», sogg.) concĭpi humana mente non potest («può»), aeque et flatu incredibili. Spectant victores ruinam naturae.

grazie in anticipo

piervitocarlucci

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Messaggioda giada » 11 set 2011, 10:32

Le gallerie furono eseguite per lunghi percorsi ed i monti sono scavati alla luce delle lucerne; per molti mesi non è data agli uomini la possibilità di vedere la luce del sole. Le fenditure crollano all'improvviso e schiacciano gli operai. Sembra temerario cercare perle e murici per la porpora nel (lett. dal) profondo del mare: tanto più pericolosa rendemmo la terra! Portano quegli uomini con le spalle per giorni e per notti attraverso le tenebre, finché non scorgono la luce. Quando una roccia è lunga e grande segue un muscoloso minatore e l'aggira. E tuttavia il lavoro nella pietra è considerato più facile. La terra infatti mista all'argilla è considerata pressoché inaggredibile. Danno colpi in essa con cunei di ferro e con gli stessi martelli e ritengono che nulla sia più duro. Le testate dei fornici (le imboccature delle gallerie) cedono per ultime e danno il segnale del crollo, e di esse si accorge solo la sentinella sulla cima del monte. Costui con gran voce e cenni arresta i lavori e nello stesso momento scappa egli stesso. Il monte crolla con un lungo fragore che la mente umana non può concepire e allo stesso modo con un soffio incredibile. Contemplano vincitori la rovina della natura.

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Messaggioda giada » 3 feb 2016, 11:09

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