da Catullina04 » 11 set 2011, 10:13
La corruzione, poi la rovina del suo patrimonio, che ne fu la conseguenza, e nello stesso tempo l’occasione che gli offriva la lontananza delle armate romane, occupate alle estremità del mondo, ispirarono a Catilina l’orribile progetto di opprimere la sua patria. Voleva massacrare il senato, pugnalare i consoli, consumare Roma in un vasto incendio, saccheggiare il tesoro, rovesciare infine tutta la repubblica da cima a fondo e ritirarsi nei suo misfatti contro quella, al di là stesso de tutto quello che sembrava aver augurato Annibale. E quali furono, grandi dei! i complici del suo attentato! Lui stesso era patrizio ; ma è poco, da considerare i Curi, i Porci, i Sylli, i Cétegi, gli Autroni, i Varguntei, i Longini; quali nomi! quali ornamenti del senato! C’era anche Lentulo, allora pretore. Catilina li ebbe tutti per guardie del corpo nell’esecuzione della sua mostruosa impresa. Le garanzia della loro unione fu del sangue umano bevuto in delle coppe che circolarono di mano in mano; crimine senza eguali, se non fu sorpassato da quello, questa bevanda fu il preludio. Quello era infatti d’un così bel impero, che quella congiura non fu tramata sotto il consolato di Cicerone e di Antonio, nel quale l’uno l’ha scoperto con la sua vigilanza, e l’altro lo soffocò con le armi.