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Coriolanus maximi vir animi et altissimi consilii optimeque de re publica me-lilus, iniquissimae damnationis ruina prostratus, ad Volscos infestos tunc Romanis confugit. Missi ad eum deprecandum legati nihil profecerunt: missi deinde sacerdotes cum infulis aeque sine effectu redierunt. Slupebat Senatus, trepidabat populus, viri pariter ac mulieres exitum imminens lamentabantur. Tunc Veturia Coriolani mater. Volumniarn uxorem eius et libéros secum trahens, castra Volscomm petiit. Quam ubi filius aspexit. «Expugnasti» inquit «et vicisti iram meam. patria, precibus matris meae admotis», continoque agrum Romanum hostilibus armis liberavit.
Coriolano, uomo di animo molto nobile e di elevatissima saggezza e ottimo benemerito della patria, rovinato da condanna ingiusta, si rifugiò presso i Volsci, allora ostili ai Romani,.Gli ambasciatori mandati ad intercedere presso di lui non riuscirono a nulla. Poi i sacerdoti mandati con le bende sacre ritornarono senza risultato. Si stupiva il Senato, trepidava il popolo, gli uomini e le donne si lamentavano per la rovina imminente. Allora Veturia madre di Coriolano, portando con sé Volumnia moglie di lui e i figli , si diresse presso l’accampamento dei Volsci. Quando il figlio la vide disse “Hai vinto ) la mia collera, o patria, adoprando le preghiere di mia madre”Espugnate” disse costantemente “e vincete la mia ira, la patria, usando le suppliche di mia madre”; immediatamente liberò dalle armi dei nemici il territorio Romano
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