proposte di traduzione (Livio)

Messaggioda giuliett.a » 20 set 2011, 14:44

Ecco due semplici versioni tratte da Navigare, entrambe estratte dall’opera liviana.

“Vizi e virtù di Annibale”

Frase iniziale: Hannibal, Hamilcaris filius, tanto praestitit ceteros imperatores prudentia quanto populus Romanus antecedit fortittudine cunctas nationes.
Frase finale: Ingentia vitia has tanti viri virtutes aequabant: inhumana crudelitas perfidiaque, nullus deorum metus, nulla religio illi erat.

Annibale, figlio di Amilcare, superò di tanto tutti gli altri comandanti per saggezza, quanto il popolo romano sorpassò per valore tutti i popoli. Inviato in Spagna, appena giunto lì, subito ottenne l’ammirazione di tutto l’esercito; i veterani credevano di vedere in lui il giovane Amilcare; erano ammirati la medesima energia nel volto e il vigore negli occhi. Con la stessa facilità poteva obbedire al comandante e dare ordini ai soldati. Con somma audacia andava incontro ai pericoli, era il più astuto tra questi stessi rischi, da nessuna fatica il suo corpo poteva fiaccato o il suo animo vinto. Con uguale pazienza sopportava il caldo e il freddo, era moderato nel cibo, anche al sonno concedeva poco tempo. Questi era di gran lunga il primo tra cavalieri e fanti: per primo andava in battaglia, per ultimo si ritirava dal combattimento. Ingenti vizi equilibravano queste virtù di un tale uomo:: questi aveva inumana crudeltà e perfidia, nessun timore degli dei, nessuna religiosità.


“Annibale passa le Alpi”

Frase iniziale: Hannibal, postquam superavit pyrenaeum saltum, per galliam ad alpes pervenit.
Frase finale: Omnis enim via praeceps, angusta lubrica erat adeo, ut milites prae nive geluque prolaberentur aliique super alios occiderent.

Annibale, dopo aver oltrepassato i valichi dei Pirenei, giunse presso le Alpi attraverso la Gallia. L’altezza dei monti e le nevi, associate al clima, gli uomini incolti e rozzi, suscitarono spavento nei cartaginesi. Per due giorni indugiarono sulla cresta affinchè fosse concesso riposo ai soldasti, stanchi per la fatica e gli scontri. All’alba levò l’accampamento, ma mentre la colonna avanzava lentamente e la manifestazione si manifestava sui volti di tutti, Annibale procedette su di un’altura da cui si vedeva in lungo e in largo. Là ordinò ai soldati di arrestarsi: da quel luogo fece vedere le pianure circumpadane poste sotto i monti delle Alpi che si estendono in lunghezza per un milione di passi. Allora, per incitare i soldati, parlò in tal modo: “Ora dunque è necessario passare oltre il baluardo non solo dell’Italia ma anche della città di Roma; dopo il percorso sarà facile e in discesa; così con una o due battaglie avremo la roccaforte e la città principale d’Italia in mano e potere nostro. L’esercito iniziò quindi ad avanzare, ma d’altronde la marcia attraverso le Alpi fu più ardua. Ogni strada infatti era scoscesa, angusta, pericolosa a tal punto che i soldati scivolavano per la neve e il gelo e cadevano gli uni sopra gli altri.

giuliett.a

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Messaggioda giada » 21 set 2011, 13:30

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