da miriz » 23 set 2011, 10:42
Non ho il libro perchè la prof ci ha dato la fotocopia
Il deserto della Battriana(di Curzio Rufo)
Bactrianae terrae varia est natura.Alibi multae arbores et vites largos mitesque fructus alunt. Solum pingue crebri fontes rigant; in agris mitioribus agricolae frumenta serunt, in ceteris agris sunt pabula armentorum. Magnam deinde partem eiusdem terrae steriles arenae tenent squallida siccitate regio non hominem, non frugem alit. Cum venti a Pontico mari spirant,quicquid sabuli in campis iacet converrunt et comulant: colles arenosi surgunt omniaque pristini itineris vestigia inerunt. Itaque qui transeunt campos, hoctu sidera obseruant, ad quorum cursum iter dirigunt et propemodum clarior est noctis umbra quam lux diei. Ergo interdiu invia est regio, quia viatores non inveniunt vestigia itinerum et caligio abscondit solis natiorem.
La terra della Battriana è di diversa natura. Sorgono molti alberi e alte viti e dolci frutti. Abbondanti fonti irrigano il fertile suolo; nei cambi più fertili i contadini seminano il frumento, negli altri campi ci sono i pascoli delle armenti. Tuttavia grande parte di queste stesse terre hanno la sabbia sterile per la tremenda siccità la regione non l'uomo non (frugem). Quando i venti spirano dal mare Pontico, nei campi giace un po' di sabbia e si accumula: i colli sorgono e ci sono tutti i segni del vecchio percorso. E così quelli che attraversano i campi, seguono l'andamento degli astri, dirigono il percorso a secondo del loro corso ed è più illustre l'ombra della notte che la luce del giorno. Dunque la regione è a lungo poichè i viaggiatori non trovano i segni dei percorsi e la nebbia nasconde il (natiorem) del sole.