Clementia, in quamcumque domum pervenerit, eam felicem tranquillamque praestabit, sed in regia, quo rarior, eo mirabilior. Quid enim est memorabilius quam eum, cuius irae nihil obstat, cuius graviori sententiae ipsi, qui pereunt, adsentiuntur, quem nemo interpellaturus est, immo, si vehementius excanduit, ne deprecaturus est quidem, ipsum sibi manum inicere et potestate sua in melius placidiusque uti hoc ipsum cogitantem: 'Occidere contra legem nemo non potest, servare nemo praeter me'? 5. Magnam fortunam magnus animus decet, qui, nisi se ad illam extulit et altior stetit, illam quoque infra ad terram deducit; magni autem animi proprium est placidum esse tranquillumque et iniurias atque offensiones superne despicere. Muliebre est furere in ira, ferarum vero nec generosarum quidem praemordere et urguere proiectos. Elephanti leonesque transeunt, quae impulerunt; ignobilis bestiae pertinacia est. 6. Non decet regem saeva nec inexorabilis ira, non multum enim supra eum eminet, cui se irascendo exaequat;
la clemenza, in qualunque case giungerà, renderà quella felice e tranquilla ma in una reggia , quanto è più rara, tanto più è mirabile. Che cosa c'è, infatti, di più bello di colui alla cui ira non si può opporre alcun ostacolo, alla cui sentenza più severa assentono gli stessi condannati a morte, al quale nessuno può presentare obiezioni, al quale, anzi, se ha dato un po' troppo in escandescenze, nessuno può neppure rivolgere preghiere, e che fa violenza a se stesso e si serve del suo potere in un modo migliore e più pacifico, pensando a questo: "Tutti possono uccidere contro la legge, ma nessuno può salvare tranne me"? A una grande fortuna si addice un animo grande, poiché, se l'animo non si innalza fino ad essa e non la domina, scende al contrario al di sotto di essa. Ma è proprio di un animo grande essere sereno e tranquillo e guardare dall'alto le ingiurie e le offese. È da donne l'andare fuori di sé quando si è adirati; è proprio delle fiere, e non di quelle più nobili, l'assalire a morsi e l'accanirsi sulle vittime già abbattute. Gli elefanti e i leoni passano oltre, dopo aver atterrato la vittima; l'ostinazione è propria delle bestie ignobili. ] Non si addice a un re un'ira crudele e inesorabile, poiché si innalza ben poco al di sopra di colui al quale si è reso uguale adirandosi;