Seneca usa un tono adulatorio verso Claudio- Seneca

Messaggioda Giulia B » 28 set 2011, 16:44

Non desinam totiens tibi offerre Caesarem: illo moderante terras et ostendente quanto melius beneficiis imperium custodiatur quam armis, illo rebus humanis praeside[nte] non est periculum, ne quid perdidisse te sentias; in hoc uno tibi satis praesidi, solaci est. Attolle te et, quotiens lacrimae suboriuntur oculis tuis, totiens illos in Caesarem derige: siccabuntur maximi et clarissimi conspectu numinis; fulgor eius illos, ut nihil aliud possint aspicere, praestringet et in se haerentes detinebit. Hic tibi, quem tu diebus intueris ac noctibus, a quo numquam deicis animum, cogitandus est, hic contra fortunam advocandus. Nec dubito, cum tanta illi adversus omnes suos sit mansuetudo tantaque indulgentia, quin iam multis solaciis tuum istud vulnus obduxerit, iam multa, quae dolori obstarent tuo, congesserit. Quid porro? Ut nihil horum fecerit, nonne protinus ipse conspectus per se tantummodo cogitatusque Caesar maximo solacio tibi est? Dii illum deaeque terris diu commodent! Acta hic divi Augusti aequet, annos vincat!

inizio: Non desinam totiens tibi offerre
fine: Acta hic divi Augusti aequet, annos vincat.


Non smetterò di porti Cesare davanti agli occhi tante volte: dal momento che quello governa le terre e mostra quanto il potere sia custodito meglio coi servizi che con le armi, dirige le vicende umane, non c'è pericolo che tu senta di aver perduto qualcosa, in questo solo è sufficiente l'aiuto e la consolazione. Sollevati e ogni volta che ti vengono le lacrime agli occhi, tante volte dirigili su Cesare: si asciugheranno alla vista della grandissima e luminosissima potenza divina, il suo fulgore li abbaglierà in modo che non potranno guardare nient'altro e li terrà fissi a sè. Questo (Cesare) che guardi attentamente giorno e notte, dal quale non distogli l'animo, deve essere pensato e invocato da te contro la sorte. Non dubito, poichè quello ha tanta grande bontà e disponibilità verso tutti i suoi, che abbia già coperto questa tua ferita con molti sollievi e abbia accumulato molti rimedi che si oppongano al tuo dolore. E poi? Sebbene non abbia fatto di queste cose; lo stesso Cesare, visto e pensato solamente di per sè, forse non è per te il più grande conforto? Gli dei e le dee lo concedano a lungo in terra. Questo eguagli le azioni del divino Augusto, vinca gli anni.
Giulia

Giulia B

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Messaggioda giada » 28 set 2011, 19:50

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