Livio, ab urbe condita, versione latino

Messaggioda emiliano » 3 ott 2011, 13:36

testo latino:
Servius quamquam iam usu haud dubie regnum possederat, tamen quia interdum iactari voces a iuvene Tarquinio audiebat se iniussu populi regnare, conciliata prius voluntate plebis agro capto ex hostibus viritim diviso, ausus est ferre ad populum vellent iuberentne se regnare; tantoque consensu quanto haud quisquam alius ante rex est declaratus. Neque ea res Tarquinio spem adfectandi regni minuit; immo eo impensius quia de agro plebis adversa patrum voluntate senserat agi, criminandi Servi apud patres crescendique in curia sibi occasionem datam ratus est, et ipse iuvenis ardentis animi et domi uxore Tullia inquietum animum stimulante. Tulit enim et Romana regia sceleris tragici exemplum, ut taedio regum maturior veniret libertas ultimumque regnum esset quod scelere partum foret. Hic L. Tarquinius, Prisci Tarquini regis filius neposne fuerit parum liquet; pluribus tamen auctoribus filium ediderim, fratrem habuerat Arruntem Tarquinium mitis ingenii iuvenem. His duobus, ut ante dictum est, duae Tulliae regis filiae nupserant, et ipsae longe dispares moribus.

traduzione:
Servio sebbene senza dubbio fosse già in possesso del regno, tuttavia, poiché talvolta sentiva che si spargevano voci da parte dl giocatore Tarquinio secondo le quali egli regnava contro il volere del popolo conciliatosi prima la benevolenza della plebe con una divisione fra i cittadini del territorio preso ai nemici, osò portare davanti al popolo la scelta se volessero e decidessero che fosse lui il re e fu proclamato re con un consenso così grande quanto nessun altro prima aveva avuto. Né quella cosa diminuì in Tarquinio la speranza di conquistare il regno; anzi tanto più ardentemente perché si era accorto che la distribuzione di terre era stata attuata contro il parere dei senatori. Ritiene che gli fosse data l’ occasione di accusare Servio presso i senatori e di crescere in influenza nel senato e egli stesso giovane di animo ardente e in casa la moglie Tullia stimolando il suo animo inquieto. Infatti anche la reggia di Roma offrì l’esempio di un delitto tragico affinché per fastidio dei re venisse più in fretta la libertà e ultimo fosse il regno che era stato procurato come delitto. Questo Lucio Tarquinio è poco chiaro se fosse il figlio o il nipote del re Tarquinio Prisco; Secondo molti autori direi che era il figlio che aveva un fratello Arrunte Tarquinio, giovane di indole mite. A questi due come si è detto sopra andarono spose due Tullie figlie dei re e anch’esse molto diverse di indole.

emiliano

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Messaggioda *Yole* » 3 ott 2011, 14:01

grazieate ti metto i crediti

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