Una vita al servizio della Patria versione latino cicerone

Messaggioda Dragon95 » 6 ott 2011, 14:42

Mi servirebbe la versione di latino " Una vita al servizio della patria", di Cicerone, dal libro Lingua Magistra 1 ...

inizia con "Video,patres conscripti, in me omnium" ... e finisce con "et felix moriar in ostes pugnans" ... Grazie mille ... grazieate

Dragon95

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Messaggioda giada » 6 ott 2011, 14:57

Video, patres conscripti, in me omnium vestrum ora atque oculos conversos esse. Intueor vos non solum de vestro ac rei publicae, vero etiam de meo pericuo sollicitos. Est mihi iucunda in malis et grata in dolore vestra sollicitudo quae oritur erga me, sed vos precor ut eam deponatis; tantum vobis ac vestris liberis conamini consulere. Ego non solum fortiter, sed etiam libenter omnes dolores cruciatusque, quos experior, patiar pro vestra dignitate et salute electorum qui mihi confisi sunt et quos semper tuebor. Multos tam menses consulatus a populo Romano datus est, vere grato animo sum suffragatoribus qui mihi permiserunt ut magistratum caperem, nec nunc patior me consulem in rebus adversis populum meum relinquere. Si miserum exitum consulatui meo di immortales dabunt, vobis populoque Romano uxorem liberosque commendo. Si mors mea salutem mei populi tuebitur, magistratum deponam et felix moriar in hostes pugnans

vedo che la bocca e gli occhi vostri sono rivolti verso di me, padri coscritti, Vi vedo preoccupati non solo riguardo al vostro pericolo e dello stato, ma in realtà anche riguardo al mio. Mi è piacevole nelle sventure e gradita nel dolore la vostra preoccupazione, che nasce nei miei confronti, ma vi prego di metterla da parte; sforzatevi di stare vicini soltanto a voi e ai vostri figli. Io sopporterò tutti i dolori e le preoccupazioni che sperimento non solo con coraggio, ma anche volentieri in difesa della vostra autorità e della salvezza degli eletori che si sono affidati a me e che io difenderò sempre. Già da molti mesi mi è stato conferito il consolato dal popolo Romano, sono veramente grato d’animo verso gli elettori che mi permisero di ottenere la carica nè ora sopporto che io console abbandoni il mio popolo nelle difficoltà. Se gli dei immortali daranno un esito infelice al mio consolato, affido a voi e al popolo Romano la moglie e i figli. Se la mia morte difenderà la salvezza del mio popolo, deporrò la carica e morirò felice combattendo contro i nemici

giada

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