da carlo007 » 13 ott 2011, 12:48
Libro 1, Par. 4
Traduzione de: "Libro 1, Par. 4" di Orazio
IV
Solvitur acris hiems grata vice veris et Favoni
trahuntque siccas machinae carinas,
ac neque iam stabulis gaudet pecus aut arator igni
nec prata canis albicant pruinis.
Iam Cytherea choros ducit Venus imminente luna
iunctaeque Nymphis Gratiae decentes
alterno terram quatiunt pede, dum grauis Cyclopum
Volcanus ardens visit officinas.
Nunc decet aut viridi nitidum caput impedire myrto
aut flore, terrae quem ferunt solutae;
nunc et in umbrosis Fauno decet immolare lucis,
seu poscat agna sive malit haedo.
Pallida Mors aequo pulsat pede pauperum tabernas
regumque turris. O beate Sesti,
vitae summa brevis spem nos vetat inchoare longam.
Iam te premet nox fabulaeque Manes
et domus exilis Plutonia, quo simul mearis,
nec regna vini sortiere talis
nec tenerum Lycidan mirabere, quo calet iuventus
nunc omnis et mox virgines tepebunt.
Si allontana l'aspro inverno al gradito ritorno della primavera e dello Zefiro, paranchi issano asciutte carene, e non gode più il gregge delle stalle o il contadino del fuoco, né i prati risplendono per le bianche brine. Già Venere citerea dirige i cori sotto la luna E le amabili Grazie insieme alle Ninfe Battono a ritmo alterno il piede a terra,mentre l'ardente Vulcano Fa visita alle pesanti officine dei Ciclopi. Ora è possibile cingere il capo nitido o di mirto verde O di fiori chele terre disgelate regalano , ora è bello fare sacrifici a Fauno negli ombrosi boschi, se chieda un'agnella o preferisca un capretto. La pallida Morte batte con piede uguale le capanne dei poveri E le torri dei re.O beato Sestio, il breve ciclo della vita ci impedisce di avere una speranza a lungo termine, presto la notte ti graverà e gli dei Mani della leggenda e la casa effimera di Plutone,dove una volta entrato né verrai estratto con i dadi re del banchetto né contemplerai il tenero Licida,per il quale ora fervono tutti i giovani, e presto (anche)le vergini arderanno d'amore.