da genci » 14 ott 2011, 9:16
autore: valerio massimo
Ad Africanum videndum complures praedonum duces eodem tempore forte confluxerunt. Quos com ad vim faciendam venire existimavisset, Scipio praesidium domesticorum in tecto collocavit, eratque in his repellendis et animo et apparatu occupatos. Quod ut praedones animadvertendunt, dimissis militibus abiectisque armis, ianuae adpropiquant et clara voce nuntiant se Scipionis virtutis admiratores venisse, non vitae eius hostes. Haec postquam domestici Scipioni nuntiaverunt, fores reserari eosque intromitti iussit. Qui, postes ianuae tamquam aliquam religiosissimam aram venerati, cupide Scipionis dexteram adprehenderunt ac diu osculati, positis ante vestibus donis, laeti ad lares reverterunt.
traduzione:
Numerosi capi dei pirati si riunirono casualmente nello stesso momento per vedere l'Africano che si tratteneva nella villa di Literno. E Scipione, avendo ritenuto che essi venissero per fare un atto di forza, collocò un presidio di domestici sul tetto, e - nell'animo e con i preparativi - era occupato a respingere costoro. Come i pirati si rendono conto di ciò, fatti allontanare gli uomini armati (MILITIBUS) e gettate (essi stessi) le armi, si avvicinano alla porta e con voce chiara comunicano a Scipione di essere venuti non come nemici della sua vita ma come ammiratori del suo valore, desiderando (la sua ) vista (CIOE', DI VEDERLO) quasi come una qualche grazia celeste.
Dopo che i domestici annunziarono ciò a Scipione, (egli) ordinò di aprire le porte e che essi fossero introdotti. Essi, venerando gli stipiti della porta come un altare sacratissimo ed un tempio santo, presero avidamente la destra di Scipione e dopo averla a lungo baciata, deposti doni dinanzi al vestibolo, se ne tornarono felici e contenti