Nam cum xerxes et mari et terra bellum universae inferret Europae cum tantis copiis, quantas neque ante nec postea habuit quisquam - huius enim classis mille et ducentarum navium longarum fuit, quam duo milia onerariarum sequebantur; terrestres autem exercitus DCC peditum, equitum CCCC milia fuerunt -, cuius de adventu cum fama in Graeciam esset perlata et maxime Athenienses peti dicerentur propter pugnam Marathoniam, miserunt Delphos consultum, quidnam facerent de rebus suis. Deliberantibus Pythia respondit, ut moenibus ligneis se munirent. Id responsum quo valeret, cum intellegeret nemo, Themistocles persuasit consilium esse Apollinis, ut in naves se suaque conferrent: eum enim a deo significari murum ligneum. Tali consilio probato addunt ad superiores totidem naves triremes suaque omnia, quae moveri poterant, partim Salamina, partim Troezena deportant; arcem sacerdotibus paucisque maioribus natu ac sacra procuranda tradunt, reliquum oppidum relinquunt.
Infatti Serse quando infatti intraprese una guerra per terra e per mare a tutta l'Europa, la invase con un esercito tanto grande quale nessuno né prima né dopo ebbe mai: la sua flotta si componeva di milleduecento navi da guerra, a cui tenevano dietro duemila navi da carico; le truppe terrestri ammontavano a settecentomila fanti e quattrocentomila cavalieri. Recata in Grecia la fama del suo arrivo, poiché si diceva che soprattutto gli Ateniesi erano presi di mira per via della battaglia di Maratona, essi andarono a Delfi. a consultare l'oracolo sulle misure da prendere. Agli interpellanti la Pizia rispose che dovevano difendersi con mura di legno. Mentre nessuno capiva il senso dell'oracolo, Temistocle li convinse che il consiglio di Apollo era di mettere se stessi e le proprie sostanze sulle navi: questo era il muro di legno che intendeva il dio. Tale parere viene considerato giusto e così gli Ateniesi aggiungono alle precedenti altrettante navi triremi e trasferiscono tutti i loro beni mobili, parte a Salamina, parte a Trezene: affidano l'Acropoli e l'espletamento del culto ai sacerdoti e a pochi anziani ed abbandonano il resto della città.