Plinio Vecchio - La violenza che l'uomo esercita sulla terra

Messaggioda LadyC. » 26 ott 2011, 14:47

Titolo: La violenza che l'uomo esercita sulla terra
Autore: Plinio il Vecchio
Libro: Latino degli autori pagina 309 numero 5

Testo Latino:
Verum fateamur: terra nobis malorum remedium genuit, nos illud vitae facimus venenum. Non enim et ferro, quo carere non possumus, simili modo ultimur? Nec tamen quereremur merito, atiamsi maleficii causa tulisset. Adversus unam quippe naturae partem ingrati sumus. Quas non ad delicias quasque non ad contumelias servit homini? In maria iacitur aut, ut freta admittamus, eroditur. Aquis, ferro, igni, ligno, lapide, fruge omnibus cruciatur horis multoque plus ut deliciis quam ut alimentis famuletur nostris. Et tamen quae summa patitur atque extrema cute tolerabilia videantur: penetramus in viscera, auri argentique venas et aeris ac plumbi metalla fodientes, gemmas etiam et quosdam parvulos quaerimus lapides scrobibus in profundum actis. Viscera eius extrahimus, ut digito gestetur gemma quo petitur. Quot manus atteruntur, ut unus niteat articulus! Si ulli essent inferi, iam profecto illos avaritiae atque luxuriae cuniculi refodissent. Et miramur, si eadem ad noxam genuit aliqua!

Traduzione:
Diciamo la verità: la terra ha generato per noi il rimedio dai mali, noi lo rendiamo la sciagura della vita. Infatti non ci comportiamo alla stessa maniera con crudeltà della quale non possiamo privarci? Tuttavia ci lamenteremo giustamente, anche qualora si fosse tramandata la causa del misfatto. Senza dubbio siamo ingrati verso una parte della natura. Per quale piacere e per quali misfatti non è utile all'uomo? Si getta nei mari o erodiamo affinchè possiamo permettere la creazione degli stretti. Si affligge in tutte le stagioni a causa delle acque, del ferro, del fuoco, del legno, della pietra e del raccolto, affinchè sia utile più al nostro mantenimento che al nostro piacere. Tuttavia le cose estreme e maggiori che patisce sembrano tollerabili per la superficie della terra: penetriamo nelle profondità scavando canali d'oro, d'argento, miniere di piombo e cerchiamo anche gemme e alcune piccole pietre in cavità situate in profondità. Le estraiamo da esse di modo che la gemma venga posta sul dito di chi la desidera. Quante mani si logorano per far brillare un dito! Se non esistessero gli inferi, di sicuro già i cunicolo li avrebbero dissotterrati per avarizia e lussuria. E ci meravigliamo se lei ha generato altre cose per castigo.

LadyC.

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